Brexit, l’ex Ira: “Dividerà Irlanda, si rischia nuova stagione di terrore” 

Brexit, l'ex Ira: Dividerà Irlanda, si rischia nuova stagione di terrore

(Afp)

Pubblicato il: 24/11/2019 14:56

La Brexit porterà a una nuova stagione di violenza in Irlanda. Un incremento di attentati, che potrebbe anche essere imminente. Insomma, l’Europa potrebbe trovarsi alla vigilia di una nuova fase di scontri e di terrorismo. A dirsene convinto è un ex soldato dell’Ira, Michael Phillips, in un’intervista rilasciata a Gabriele Paradisi per il suo blog Cielilimpidi e per la sua pagina Facebook Cittadino giornalista anticipata dall’Adnkronos.

Originario di Belfast, 44 anni, Phillips da 15 anni vive a Bologna dove ha dato vita all’Associazione One World che si occupa di integrazione degli stranieri, ma nel 1996 fu arrestato per aver fatto parte di un’unità di servizio attivo dell’Ira a Londra (lui si definisce un “ex prigioniero di guerra repubblicano”): “Uno dei miei migliori amici – racconta – fu ucciso dalla polizia e altri tre vennero arrestati insieme a me. Alla fine del processo, nel dicembre del 1997, sono stato rilasciato, mentre gli altri amici hanno subito condanne tra i 18 e i 25 anni di reclusione. Sono stati poi in realtà liberati nel 1998 nell’ambito dell’Accordo del Venerdì Santo. L’Ira a quel punto cessò tutte le operazioni. Tuttavia, ora il pericolo è tornato“.

“La Brexit – spiega l’ex Ira – dividerà letteralmente l’isola d’Irlanda ancora una volta tra nord e sud e questo significa che il confine sarà ripristinato. Una frontiera morbida, una frontiera dura, non fa quasi nessuna differenza, perché ciò che questo essenzialmente dice ai repubblicani è che i britannici stanno per fare a pezzi l’accordo del venerdì santo. I militanti del Real Ira e ora del New Ira hanno il via libera per affermare: ‘Ve l’avevamo detto'”.

“La Brexit – ragiona Phillips – sta causando danni incalcolabili all’Europa, di questo non c’è dubbio. Si è parlato anche di Grexit e di un’eventuale uscita dell’Italia dall’Unione Europea. Molti sostengono che questo sia solo l’inizio della fine dell’Europa così come noi oggi la conosciamo. L’argomentazione principale è ovviamente di carattere economico e tutti si chiedono quali saranno le conseguenze a livello di affari e di mercato. Nessuno ha ancora percepito il pericolo reale che la Brexit rappresenta per la vita delle persone”.

“L’Europa ha appena celebrato il trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino e i giornali hanno parlato dei muri che ancora dividono molte parti del mondo, eppure nessun media italiano ha menzionato il fatto che ce n’è ancora uno di muri, controverso e molto molto alto nel nostro cortile di casa: a Belfast. Tra la repubblicana Falls road e l’unionista Shankill road, esiste il cosiddetto ‘muro della pace’ che separa le comunità cattoliche e protestanti. In alcuni incroci ci sono dei ‘cancelli’ che vengono chiusi la sera tardi e riaperti di nuovo la mattina presto per far scorrere il traffico. Ebbene quest’anno sono ripresi attentati dinamitardi contro le forze di sicurezza nonché sono avvenute sporadiche sparatorie che hanno causato diverse morti”.

“Nell’aprile di quest’anno, la giornalista Lyra McKee, 29 anni, è stata uccisa durante una sommossa a Derry da un colpo di pistola partito da un dissidente repubblicano del gruppo chiamato New Ira – aggiunge Phillips – Era dal 1996, quando fu assassinata la giornalista Veronica Guerin, che non accadeva un fatto così grave. Negli ultimi due anni lo Stormont (il parlamento dell’Irlanda del Nord, ndr), o meglio, la sua inconsistenza, ha creato un vuoto. Non c’è una direzione politica e l’economia è in recessione. In questi due anni il governo britannico non è mai riuscito a costringere i leader repubblicani e unionisti a mettersi al tavolo e a collaborare seriamente per il bene comune”.

“Nell’ambito dell’accordo del Venerdì Santo del 1998, la rigida frontiera tra il sud e il nord dell’Irlanda è stata abbattuta per consentire la libera circolazione di persone e merci – racconta Phillips – Ma questo non è stato solo un progresso per entrambe le economie. Per i repubblicani e il Sinn Fein è stato uno dei passi avanti essenziali verso un’Irlanda libera e indipendente. Solo un piccolo gruppo di repubblicani, ritennero che questo non fosse ancora sufficiente. Si staccarono e intrapresero una nuova fase della lotta per l’indipendenza detta The Real Ira”.

Con l’abbattimento della frontiera “la gente ha iniziato non solo a vedere la differenza rispetto ai decenni precedenti, ma anche a sentirla. È stato un tale successo che le giovani generazioni difficilmente comprendono e immaginano quello che è successo nei ‘Troubles’. E ora la Brexit sta per mandare a monte tutto ciò. Questo non ha nulla a che fare con le finanze o con l’economia. In semplici parole, la Brexit dividerà letteralmente l’isola d’Irlanda ancora una volta tra nord e sud e questo significa che il confine sarà ripristinato”.

“Ci sarà senza dubbio un incremento degli attentati – spiega l’ex Ira – Temo anche che possano avvenire a breve. Storicamente parlando il Natale è di solito un buon periodo per questo genere di azioni poiché fa danni psicologicamente alle persone che vedono violata l’atmosfera di pace che il Natale infonde e fisicamente all’economia nell’ultimo e più importante periodo fiscale dell’anno. Durante la mia ultima visita a Belfast a settembre, ho notato un segno molto preoccupante. Un grande manifesto pubblicitario riportava un avvertimento per i giovani affinché non si facciano coinvolgere in attività paramilitari. Questi segnali pubblici erano scomparsi. Il fatto che siano riapparsi è la prova che la nostra società potrebbe essere nuovamente sull’orlo di una guerra civile. Anche l’aumento dell’attività paramilitare indica questa tendenza allarmante. E la maggior parte degli europei non comprende questa strana discussione sulla frontiera dura o morbida. Non hanno la consapevolezza che la Brexit ci ucciderà letteralmente”.