Coronavirus, Renzi insiste: “Chi ha già anticorpi sia libero di circolare” 

Coronavirus, Renzi insiste: Chi ha già anticorpi sia libero di circolare

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Pubblicato il: 31/03/2020 18:53

“Nei giorni scorsi ho cercato di cambiare i contenuti della discussione politica. Dobbiamo pensare anche a come riaprire, non solo a seguire gli eventi. Prevedere, non solo rincorrere. Quando sabato è uscita l’intervista su Avvenire in molti mi hanno attaccato. Molti, moltissimi. Ma, in appena 48 ore, l’esigenza di riflettere sul dopo ha iniziato a farsi strada. Io che non ho paura di andare controcorrente, insisto. E continuo a ribadire senza tregua”. Lo scrive Matteo Renzi nella Enews. “Chi ha già gli anticorpi dovrebbe poter circolare liberamente. Questo vale per chi è guarito e ha la certificazione del doppio tampone. Ma anche per chi ha fatto il test sierologico e ha scoperto di aver contratto il Covid in modo asintomatico. Secondo un recente studio inglese – spiega Renzi -, questi rappresentano il 10% della popolazione. Significherebbe che sei milioni di italiani hanno già avuto il Covid e possono girare liberi. Servono screening di massa, subito“.

“La riapertura e l’uscita dalle case deve avvenire nei giorni successivi alla Pasqua, magari il 14 aprile che è il martedì successivo alla Pasquetta“, scrive ancora Matteo Renzi, che aggiunge: “I bambini devono avere un’ora d’aria da subito (firma anche tu la petizione proposta da due nostri giovani parlamentari, Marco Di Maio e Sara Moretto, che hanno ripreso un’idea lanciata dalla Ministra Elena Bonetti). Le persone con più di 70 anni dovranno uscire due settimane più tardi. Non faremo Pasqua con i nonni, ovviamente. A tutela dei nonni stessi, non per cattiveria, sia chiaro”.

Le scuole devono ripartire a maggio, almeno per le classi di terza media e quinta superiore. Per la riapertura deve essere garantito lo screening di tutti gli studenti e di tutti i professori. Non ci si deve arrendere alla cultura del 6 politico ma va assicurata a tutti la valutazione per il corrente anno”.

“In questi giorni – scrive – il Parlamento deve essere perfettamente operativo, naturalmente in piena sicurezza per tutti. E per questo è fondamentale che l’eventuale via libera alla Tracciabilità dei dati sanitari passi da un esplicito voto parlamentare, non da un provvedimento del Governo. Ed è necessario che vi sia da subito un impegno esplicito per fare una commissione di inchiesta su ciò che non ha funzionato, dagli approvvigionamenti delle mascherine alle vendite allo scoperto in borsa, alla gestione delle carceri nei giorni della rivolta”.

“Ogni settimana che stiamo fermi – continua il leader di Italia Viva – costa lo 0.75% del PIL, secondo Confindustria. Sono più di 10 miliardi a settimana. E ogni settimana di blocco si avvicina il sogno di Beppe Grillo del reddito universale per tutti: io invece penso che sia giusto dare lavoro, non assistenzialismo”.

“Perché cerchiamo di essere sintetici: I. Dovremo convivere per mesi, forse anni, col Covid19. Chi vi racconta il contrario mente sapendo di mentire. II. Non possiamo restare chiusi in casa per anni ma dobbiamo trovare un modo per uscire in sicurezza e lavorare rispettando le regole. III. Per farlo bene, bisogna evitare gli errori fatti durante l’emergenza sanitaria. E dunque bisogna organizzarsi e prevedere, non solo rincorrere”, spiega ancora.

“Lo Stato deve dare garanzie alle Banche e le Banche devono dare subito – senza moduli, senza autocertificazione, senza lungaggini burocratiche – una cifra tra il 20 e il 25% del fatturato dello scorso anno e questa cifra va restituita senza interessi, in 100 rate mensili, a partire dal 2022″, continua, sottolineando che “mentre si attende la ripartenza, lo Stato deve passare un miliardo di euro ai comuni per rimettere in ordine le strade e un miliardo di euro agli enti locali per rimettere in ordine le scuole”.

“Le Terapie intensive disponibili devono essere 12.000. Erano 4.500 quando siamo partiti, 9.000 adesso grazie a un lavoro straordinario fatto in emergenza. Se arriviamo a quota 12.000 – fa i calcoli – siamo probabilmente in grado di contenere la seconda ondata del contagio”.