Covid, Vaia: “Italia come piazza bloccata, serve vigile urbano” 

Covid, Vaia: Italia come piazza bloccata, serve vigile urbano

Immagine di repertorio (Fotogramma)

Pubblicato il: 08/10/2020 09:49

L’Italia alle prese con Covid-19 assomiglia a una piazza caotica, “ingiustificatamente e inutilmente bloccata”. Per dirigere il traffico e convogliarlo nella giusta direzione “abbiamo bisogno del vigile urbano! Alto, autorevole, determinato, pronto ad agire: il medico del territorio, medico di famiglia, pediatra di libera scelta tra i primi”. Spetta a loro il ruolo di ‘vigile’ secondo Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto nazionale di malattie infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma, che utilizza questa metafora metropolitana in un post su Facebook.

“I medici di famiglia sono in questo momento in Sardegna per il congresso” della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), ricorda Vaia. “Mi rivolgo a loro con rispetto, ma anche con determinazione fraterna: aiutate il sistema affinché non vada in tilt – è l’appello – Siate veramente il tessuto connettivo della società. Aiutateci , orientando il cittadino, consigliandolo, accompagnandolo in questa fase difficile, a vincere questa battaglia. Ce la faremo!”.

“Vedo grande agitazione in giro, tanta giustificata preoccupazione”, scrive Vaia. Ma “la comunicazione della società scientifica continua ad essere disorientante – rileva – e i cittadini sono spaventati. Per loro stessi e per i loro figli. L’immagine che mi viene in mente, guardando i numeri e soprattutto la qualità di essi, è quella di una grande piazza, fate conto piazza Venezia” a Roma, “completamente bloccata” con “tanta gente che spinge in tutte le direzioni, come se volessero scappare da qualcosa o arrivare verso una meta. Scappare dal Covid-19 e andare verso la terra promessa tampone”. Ebbene, “il tampone non è la terra promessa e non dobbiamo scappare – ammonisce il direttore sanitario dello Spallanzani – Il nemico è forte, ma non ancora ci ha messo alle strette”.

“Tornando alla piazza – prosegue Vaia – nel mio ricordo vivido c’è che si alza nel mezzo di essa. Un podio sul quale si staglia una figura ormai diventata mitologica, un gigante imponente ed autorevole: il vigile urbano! (si chiamava così). E improvvisamente il traffico scorre e tutto torna nella normalità. Ecco, oggi noi tutti stiamo intasando la piazza perché non siamo bene orientati. Abbiamo bisogno del vigile urbano” e questo vigile è “il medico del territorio”.