Boccia: “Fuori luogo ipotesi lockdown o blocco spostamento tra regioni”  

Boccia: Fuori luogo ipotesi lockdown o blocco spostamento tra regioni

Francesco Boccia (Fotogramma)

Pubblicato il: 13/10/2020 09:51

“In questo momento è fuori luogo ipotizzare lockdown o blocco degli spostamenti tra regioni”. Lo ha affermato il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia a Sky Tg24 precisando che “le regioni hanno il potere di fare misure più restrittive sui loro territori“.

“Se c’è un focolaio possono intervenire, con l’aiuto sempre dello Stato. Se c’è necessità di intervenire ancor più puntualmente lo facciamo, – ha continuato Boccia – ma in questo momento non c’è necessità di ipotizzare una chiusura tra regioni”.

“In questo momento le reti sanitarie stanno tenendo bene, il comitato operativo è tornato a riunirsi in tempo reale, da ieri anche la cabina di regia è tornata a riunirsi e si riunirà ogni settimana. Monitoreremo”.

“L’Italia è a pieno regime – ha detto Boccia a Radio Anch’io – e noi dobbiamo difendere lavoro e scuola e dobbiamo farlo con tutte le forze che abbiamo e per farlo serve costruire una trincea prima degli ospedali. E’ evidente che noi stiamo facendo tutto questo perché vogliamo che lavoro e scuola vengano protetti e tra lavoro, scuola e divertimento e una partita di calcetto, c’è qualche irresponsabile che pensa sia meglio la partita di calcetto“.

“La verità è sempre stata detta agli italiani. E’ evidente che ogni intervento che facciamo prima di uno scenario come quello del lockdown tende ad evitare che quello scenario si avveri. E’ uno scenario possibile se stiamo fermi, ma noi non siamo mai stai fermi e abbiamo sempre fatto misure restrittive, prudenti che avevano un unico obiettivo che ribadisco: la protezione e la difesa della vita, – ha sottolineato Boccia – che vengono prima di tutto il resto. Prima del divertimento, prima dello svago e in alcuni momenti drammatici prima del business, vengono prima di tutto. Questo è l’approccio che c’è stato anche in questa fase, assolutamente nuova”.

“A differenza di marzo e aprile scorsi, ogni mattina tra le 7 e le 7,50 escono di casa almeno 10 milioni di italiani e tra gli 8 e 8 e mezzo si fermano negli stessi luoghi che sono le scuole – ha aggiunto il ministro – gli altri tornano a casa perché sono genitori o nonni che accompagnano i bambini piccoli. E’ apparso purtroppo nella vita di tutti i cittadini del mondo che il coronavirus c’è e che ogni giorno ci sono analisi e valutazioni e ogni mese si fanno misure”.