Covid carcere, “crescono i positivi” 

Covid carcere, crescono i positivi

(Fotogramma)

Pubblicato il: 20/11/2020 16:07

Aumenta in carcere il numero dei contagi da Covid 19. Nell’ultima settimana sono 172 i nuovi casi registrati tra i detenuti (con un incremento del 28%) mentre la popolazione carceraria è stata diminuita di 400 unità ovvero dell’1% delle presenze. È quanto emerge dal punto fatto oggi dal Garante nazionale delle persone private della libertà.

“Da più parti, è stata ribadita la necessità di interventi sul sistema penitenziario per diminuire la densità di presenze ed essere pronti a ogni evenienza di maggiore diffusione del contagio, anche in termini di spazio. Attorno ai provvedimenti emanati dal governo – ha sottolineato il Garante – si è sviluppato un ampio dibattito centrato sulla loro sostanziale limitatezza. Non sono mancati i toni di inutile allarmismo, che certamente non giovano alla razionalità nell’affrontare l’attuale situazione”.

“Negli ultimi otto giorni – riferisce – il numero totale delle persone effettivamente presenti in carcere è diminuito di quasi 400 unità e oggi è pari a 53.758 con una riduzione di meno del 1% del numero complessivo. Parallelamente, il numero dei casi di positività tra le persone detenute è aumentato di 172 e quello tra il personale di 156 pari rispettivamente al 28% e al 19%. Il dato delle odierne 732 positività tra le persone detenute in carcere va letto con attenzione: esso riguarda 77 istituti su un totale di 192, in 16 dei quali il numero complessivo è a due cifre. Tuttavia, soltanto 46 persone sono sintomatiche, di cui 22 ospedalizzate”.

Quello che tutti gli istituti penitenziari lamentano è “la mancanza di spazi per isolare le persone che entrano in carcere dalla libertà e presentano positività al virus: isolamento essenziale perché la loro situazione di contagio va considerata ben distinta da quella che può svilupparsi tra persone all’interno della sezione, perché è quest’ultima a rappresentare un vero e proprio focolaio”. Inoltre, “quello che tutte le famiglie lamentano è la possibilità di avere informazioni circa le condizioni dei propri congiunti, quando questi siano stati trovati positivi e soprattutto quando si siano sviluppati sintomi”.

Per quel che riguarda la giustizia minorile, “gli istituti vedono un totale di 303 presenti, di cui 10 ragazze, rispetto a una capienza di 536 posti. L’occupazione dei posti è inferiore al 61% per i maschi e di poco superiore al 18% per le femmine., con due situazioni di lieve sovraffollamento a Bologna e a Milano. I minorenni e i giovani adulti attualmente messi alla prova sono 2.067, di cui 1.552 in casa, mentre complessivamente coloro che sono in carico agli uffici di servizio sociale per i minorenni sono 8.561”.

Le misure alternative per gli adulti riguardano 28.407 persone, di cui 2.551 sono donne, divisi tra affidamento in prova al servizio sociale per 16.390, detenzione domiciliare per 11.251 e semilibertà per 766. La messa alla prova tra gli adulti riguarda attualmente 16.390 persone.

Infine, sul fronte migranti, “va segnalato un aumento generalizzato delle presenze nei Cpr, i centri di permanenza per i rimpatri: oggi le persone trattenute sono 455 mentre erano 348 la settimana scorsa. La capienza complessiva è leggermente aumentata e i posti sono 608. Residuale la presenza femminile, pari a 6 donne, trattenute nel centro di Roma-Ponte Galeria, l’unico che dispone di una sezione femminile.

Quanto alle quarantene delle persone migranti sbarcate sul territorio italiano, nell’ultima settimana si è registrato un raddoppio delle persone presenti a bordo delle cinque navi per la quarantena attualmente in funzione: dalle 2.212 del 12 novembre si è passati alle 5.112 di ieri. Le persone positive a bordo sono complessivamente 184. In lieve calo, invece, le presenze negli hotspot pari a 894 mentre erano 973 la scorsa settimana, prevalentemente presenti con 763 persone a Lampedusa.