Vaccino covid, Galli: “Effetti collaterali tra 10 anni? Impossibile escluderli” 

Vaccino covid, Galli: Effetti collaterali tra 10 anni? Impossibile escluderli

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Pubblicato il: 24/11/2020 10:08

“Non c’è farmaco e non c’è vaccino su cui possiamo dire a priori ‘non mi farà male tra 10 anni’. La penicillina ha molte più probabilità di avere effetti collaterali rispetto ad un vaccino. Appena sarà disponibile il vaccino contro il coronavirus, lo farò”. Il professor Massimo Galli, responsabile di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, a Uno Mattina risponde così alle domande sui vaccini contro il coronavirus (Video).

“Il professor Crisanti”, che ha sollevato il problema relativo alla carenza di dati relativi ai vaccini in produzione, “ha la mia stima, la sua reazione è stata legittimata dal fatto che questa ridda di notizie non sta facendo bene alla causa. In questo ambito bisogna difendere il concetto di fondo: la ricerca sta andando avanti e sta portando risultati importanti per l’efficacia di questi vaccini. Ecco, però, risultati… Il primo che ha parlato” a nome di una grande farmaceutica mondiale “ha fatto una dichiarazione, ma non c’è uno straccio di dato pubblicato”.

Un fattore importante” nella valutazione di un vaccino “è la maneggevolezza. Poi ci sono dati molto più tecnici, relativi al tipo di risposta che può essere indotta. E poi c’è la sicurezza, bisogna essere chiari. Ci sono studi di Fase 3 che hanno reclutato decine di migliaia di volontari, quando hai 40.000 persone coinvolte si può arrivare a dire se ci sono effetti collaterali immediati”. “Sugli effetti collaterali a lungo termine, non c’è farmaco e non c’è vaccino su cui possiamo dire a priori ‘non mi farà male tra 10 anni’. La penicillina ha molte più probabilità di avere effetti collaterali rispetto ad un vaccino”.

La curva dei contagi in Italia ha raggiunto il picco? ”Mi auguro di sì. Dobbiamo osservare dati ancora per qualche giorno per il consolidamento della situazione, non tanto per il quadro nazionale ma per numerose località regionali e locali. Anche all’interno di una regione ci sono zone più colpite, in cui l’infezione si è diffusa di più. La cautela si impone, questa seconda ondata prevedibile ed evitabile ci è già costata più di 12mila morti e ce ne saranno altri purtroppo”.