Nanotecnologie: più sicurezza per la navigazione 

Nanotecnologie: più sicurezza per la navigazione

Pubblicato il: 07/12/2020 12:23

“I più gravi incidenti e guasti durante la navigazione sono sempre causati dalla cattiva manutenzione di impianti elettrici ed elettronici, che si ammalorano facilmente, per l’umidità. Per questo motivo abbiamo incentrato la nostra ricerca su un nuovo trattamento nanotecnologico, che si è rivelato inciso per preservare tutte le apparecchiature radio, antenne, computer, sistemi di navigazione, droni, impianti elettrici ed elettronici di navi ed imbarcazioni militari e yacht, navi da crociera, piattaforme offshore. Permetterà difatti, di conservare di più nel tempo queste apparecchiature garantendo così condizioni migliori di sicurezza nella navigazione”. Lo ha detto Sabrina Zuccalà direttrice del laboratorio 4ward360, dove si studiano le applicazioni di nuove tecnologie in diversi materiali utili per la vita quotidiana.

“Tra l’altro, – prosegue Zuccalà – sta per nascere una nuova sezione di 4ward360 dedicata esclusivamente alle forze armate: si chiamerà 4warDefencer e la stiamo sviluppando con l’ingegnere Giulio De Matteis. I diversi trattamenti che proponiamo, permettono ad ogni tipo di imbarcazione, nave o piattaforma di fronteggiare più efficacemente le severe condizioni ambientali marine. Questo si traduce in un migliore aspetto, minore manutenzione, minori costi di gestione e maggiore sicurezza. Operando spesso in condizioni con presenza di sabbia, umidità, salsedine o pioggia, le apparecchiature elettriche ed elettroniche da campo e dei mezzi operativi delle imbarcazioni possono essere oggetto di ossidazione e corrosione che ne compromettono il corretto funzionamento e non solo.

Questo trattamento è l’unico che garantisce un eccellente isolamento pur permettendo conduzione elettrica laddove necessario. Non viene intaccato e protegge le componenti da acqua, salsedine, umidità, condensa e accumulo di sporcizia e resiste a temperature estreme (da -80 a +160°C). Può essere utilizzato sia come prevenzione che come manutenzione su componenti compromesse da umidità e ossidazione, ricondizionandole ed evitando la loro sostituzione”.

“La tecnologia anticorrosione/protettiva – prosegue Zuccalà – crea sulla superficie un nano-film di biossido di silicio (SiO2). Su metalli e acciai questo rivestimento offre una protezione da ossidazione e corrosione e ne facilita la pulizia da grassi, impronte e salsedine. Se applicato sulle murate dell’imbarcazione protegge la vernice dall’opacizzazione e dallo scolorimento, riducendone la manutenzione e i costi ad essa connessi. Questo nuovo tecnologia ha inoltre impatto zero sull’ambiente, è questo mi sta molto a cuore per il futuro delle nanomateriali, poiché la ricerca scientifica è alla base del mio lavoro. Quando le generazioni future giudicheranno coloro che sono venuti prima di loro sulle questioni ambientali, non vorrei passassimo alla storia come la generazione che conosceva queste problematiche ma non si è preoccupata del futuro”.

“Nessuno quanto un ricercatore – conclude Zuccalà – conosce meglio l’importanza dell’innovazione per tentare attraverso la tecnologia di rendere migliori alcuni prodotti già esistenti. Specialmente in un momento di bassa crescita dell’economia globale, innovare può essere sinonimo di opportunità e può consentire di dare nuove possibilità agli imprenditori senza grandi investimenti, consentendo un riposizionamento più semplice in alcuni segmenti di mercato, puntando sulla ricerca e le nuove soluzioni che ci vengono dai nanomateriali. D’altronde le nanotecnologie offrono la possibilità di dare ai materiali una nuova funzione e in questo modo non solo abilitano alla creazione di nuovi prodotti e processi, ma permettono anche di reinventare industrie tradizionali”.