Spazio, Esa sceglie Tas per scoprire comete incontaminate mai viste prima 

Spazio, Esa sceglie Tas per scoprire comete incontaminate mai viste prima

immagine missione ESA Comet Interceptor (Foto Uff. St. Thales Alenia Space)

Pubblicato il: 14/12/2020 14:24

Scoprire comete incontaminate mai viste prima. E’ il visionario obiettivo missione europea Comet Interceptor e Thales Alenia Space nel Regno Unito è stata selezionata dall’Agenzia Spaziale Europea per guidare uno dei due studi paralleli per la missione Comet Interceptor, composta da un veicolo spaziale e due piccole sonde. Selezionata ufficialmente da Esa a giugno 2019, la missione utilizza tecnologia innovativa per la scoperta di nuove comete, con l’obiettivo di fornire informazioni sulle comete incontaminate che entrano nel Sistema Solare interno o sugli oggetti interstellari che attraversano il Sistema Solare. La missione scientifica è stata originariamente proposta da un team internazionale guidato, tra gli altri, da docenti universitari britannici dell’University College di Londra e dell’Università di Edimburgo.

La joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%) spiega che i tre elementi della missione sono una navicella madre, fornita e gestita da Esa e due piccole sonde, una (B1) fornita dall’Agenzia Spaziale Giapponese Jaxa e una (B2) da Esa stessa, entrambe trasportate come payload a bordo della navicella madre. Il lancio della missione Comet Interceptor è previsto per il 2028 e il veicolo attenderà il passaggio di un bersaglio adatto. Il veicolo spaziale viaggerà quindi verso l’obiettivo e i tre moduli che lo costituiscono si separeranno pochi giorni prima di intercettare la cometa. Ogni modulo sarà dotato di strumentazione scientifica complementare, in grado di fornire diverse prospettive del nucleo della cometa e del suo ambiente di gas, polvere e plasma.

Thales Alenia Space riferisce che queste “misure multi-point miglioreranno notevolmente le informazioni tridimensionali necessarie per comprendere la natura dinamica di una cometa incontaminata mentre interagisce con l’ambiente del vento solare, in costante cambiamento”. Gli strumenti della missione saranno forniti da un consorzio di istituti di ricerca e si saranno basati su precedenti missioni Esa come Giotto ed il Trace Gas Orbiter di ExoMars, attualmente operativo con i suoi strumenti per polveri, campi e plasma, oltre a uno spettrometro di massa, come quelli che hanno volato sula sonda Rosetta.

Nella fase di studio, Thales Alenia Space nel Regno Unito sarà responsabile del design del veicolo spaziale, così come della preparazione della fase di sviluppo che include l’assemblaggio, l’integrazione e i test del segmento spaziale, il supporto alle operazioni di lancio e del commissioning in orbita. Per garantire l’aspetto scientifico della missione, Thales Alenia Space nel Regno Unito sarà alla guida di un consorzio internazionale formato da partner di punta in settori cruciali per il Comet-I. Thales Alenia Space in Italia e in Francia faranno parte del team, grazie alla loro esperienza senza pari nelle missioni Sole-Terra in Lagrange2, Thales Alenia Space in Spagna per i sottosistemi di Telecomunicazione e Gmv per il sofisticato sottosistema di Guida, Navigazione & Controllo.

“L’industria spaziale in Uk è in crescita e questa eccezionale missione è la prova della nostra esperienza a livello mondiale” osserva la ministra inglese per la Scienza, la Ricerca e l’Innovazione, Amanda Solloway. “Sono davvero orgogliosa -scandisce- che scienziati e ingegneri di Bristol e Harwell progetteranno il veicolo Comet Interceptor. Il loro incredibile lavoro non solo ci aiuterà a comprendere meglio l’evoluzione delle comete ma anche i misteri dell’Universo”.

“Sono soddisfatto che Esa abbia riposto, ancora una volta, la sua fiducia negli scienziati e ingegneri di Thales Alenia Space nel Regno Unito le cui competenze derivano dalla parteciapzione alle precedenti missioni scientifiche come Giotto e Rosetta” commenta Andrew Stanniland, Ceo di Thales Alenia Space nel Regno Unito. “Siamo entusiasti -aggiunge- di essere a supporto di questa missione scientifica senza precedenti, che svelerà nuove informazioni sulle origini del nostro Universo”.