Covid, Papa: “Garantire a tutti l’accesso al vaccino” 

Covid, Papa: Garantire a tutti l'accesso al vaccino

(Fotogramma)

Pubblicato il: 17/12/2020 11:53

“Rinnovo l’appello ai responsabili politici e al settore privato affinché adottino le misure adeguate a garantire l’accesso ai vaccini contro il Covid-19 e alle tecnologie essenziali necessarie per assistere i malati e tutti coloro che sono più poveri e più fragili“. Nel giorno in cui il Papa compie 84 anni viene reso noto il suo messaggio per la 54esima Giornata mondiale della pace che si celebra il 1 gennaio sul tema ‘La cultura della cura come percorso di pace’.

L’umanità, chiede Francesco, possa progredire “sulla via della fraternità, della giustizia e della pace fra le persone, le comunità, i popoli e gli Stati”. Bergoglio si rivolge “ai Capi di Stato e di Governo, ai responsabili delle Organizzazioni internazionali, ai leader spirituali e ai fedeli delle varie religioni, agli uomini e alle donne di buona volontà”. A tutti indirizza i suoi “migliori auguri, affinché quest’anno possa far progredire l’umanità sulla via della fraternità, della giustizia e della pace fra le persone, le comunità, i popoli e gli Stati”. Un anno segnato dalla pandemia. “Il 2020 è stato segnato dalla grande crisi sanitaria del Covid-19, trasformatasi in un fenomeno multisettoriale e globale, aggravando crisi tra loro fortemente interrelate, – scrive Francesco -come quelle climatica, alimentare, economica e migratoria, e provocando pesanti sofferenze e disagi”.

Il pensiero del Papa va ai tanti morti per Covid e a quanti dall’inizio della pandemia lottano per sconfiggerlo: “Penso a coloro che hanno perso un familiare o una persona cara, ma anche a quanti sono rimasti senza lavoro. Un ricordo speciale va ai medici, agli infermieri, ai farmacisti, ai ricercatori, ai volontari, ai cappellani e al personale di ospedali e centri sanitari, che si sono prodigati e continuano a farlo, con grandi fatiche e sacrifici, al punto che alcuni di loro sono morti nel tentativo di essere accanto ai malati, di alleviarne le sofferenze o salvarne la vita”.

Bergoglio dà voce alla sua preoccupazione per l’avanzata di xenofobia e razzismo. “Duole constatare – scrive – che, accanto a numerose testimonianze di carità e solidarietà, prendono purtroppo nuovo slancio diverse forme di nazionalismo, razzismo, xenofobia e anche guerre e conflitti che seminano morte e distruzione”. Francesco insiste sull’importanza “di prenderci cura gli uni degli altri e del creato, per costruire una società fondata su rapporti di fratellanza. Perciò ho scelto come tema di questo messaggio: ’La cultura della cura come percorso di pace’. Cultura della cura per debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente”.

Quindi l’appello a governi e Organizzazioni internazionali “a prendere in mano la bussola dei principi per imprimere una rotta comune al processo di globalizzazione, ‘una rotta veramente umana’” che “consentirebbe di apprezzare il valore e la dignità di ogni persona, di agire insieme e in solidarietà per il bene comune, sollevando quanti soffrono dalla povertà, dalla malattia, dalla schiavitù, dalla discriminazione e dai conflitti. Mediante questa bussola, incoraggio tutti a diventare profeti e testimoni della cultura della cura, per colmare tante disuguaglianze sociali. E ciò sarà possibile soltanto con un forte e diffuso protagonismo delle donne, nella famiglia e in ogni ambito sociale, politico e istituzionale”.