
Pubblicato il: 08/01/2021 11:34
“Domani vado al bunker ad ascoltare, il reato prevede 15 anni di galera poi non so se i 15 anni di Catania si potrebbero sommare a quelli di Palermo, cosi facciamo cifra tonda: 30. Sorrido per modo di dire, pero’ quando ho fatto il ministro sapevo di correre dei rischi”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, sul caso Open Arms, alla vigilia dell’inizio dell’udienza preliminare di domani.
“Continuo a essere tranquillo – ha aggiunto – dispiaciuto perché ritengo che la giustizia italiana potrebbe investire tempo e denaro nei confronti di delinquenti veri però come tutti i cittadini italiani se sono chiamato in tribunale vado”.
“Di solito un presunto colpevole rinnega – ha sottolineato Salvini che si trova a Palermo – io rivendico con orgoglio di aver salvato vite, di avere difeso confini, dignità e sicurezza. I morti in mare sono aumentati dopo la mia uscita dal ministero”.
“Non solo rifarei tutto ma lo rifarò – ha poi sottolineato Salvini – lo dico in anticipo. Salvare vite, combattere trafficanti di esseri umani, proteggere i confini e la sicurezza di un paese sono un dovere di un ministro”. “Diciamo che almeno dopo un passaggio a Catania passo a Palermo, dalla Sicilia orientale alla Sicilia occidentale”, ha aggiunto.