Governo, documento Renzi a Bettini: ecco le questioni aperte  

Governo, documento Renzi a Bettini: ecco le questioni aperte

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Pubblicato il: 10/01/2021 18:14

“Al Premier abbiamo chiesto di sciogliere i tanti nodi aperti: infrastrutture, scuola, cultura, lavoro. La risposta è stata: ci vedremo in Parlamento. A me sembra un errore politico e un azzardo numerico. Ma auguri a lui e all’Italia”. Lo scrive su Twitter Matteo Renzi, rilanciando la sua intervista di oggi a ‘Repubblica’.

LA NOTA A BETTINI – “Questa nota non riguarda le richieste di Italia Viva – formulate al Premier nella lettera di Renzi del 16 dicembre scorso e nella nota a Gualtieri dei parlamentari – ma sintetizza l’elenco delle principali questioni politiche aperte”. Inizia così la nota che Matteo Renzi ha inviato a Goffredo Bettini il 6 gennaio. ‘Nota per Onorevole BETTINI – 6 gennaio 2021’, come si legge nel documento.

La sintesi delle “questioni politiche aperte” comprende 30 punti che vanno dal fisco, al Mes al garantismo. “Si tratta di una nota che richiama i punti aperti già introdotti anche nel tavolo politico che il Premier si era impegnato a chiudere entro la fine di novembre 2020. Impegno inspiegabilmente non mantenuto”, scrive Renzi.

Dopo l’elenco dei 30 punti – in cui ci sono anche le riforme, le amministrative, il Ponte sullo Stretto, la delega ai Servizi – leader di Iv pone una serie di domande politiche. “La vera questione diventa: con chi si scrive un accordo serio? Chi garantisce che gli impegni si mantengano? In che tempi si può chiudere un accordo su questi temi? Italia Viva è pronta da mesi. Ma gli altri? Ci sono interlocutori affidabili o si preferisce lo stallo?”.

Questi i 30 punti posti da Renzi nella nota a Bettini. Un documento comunque articolato, perché per ogni ‘titolo’ vengono poste un serie di domande. Si parte dal tema del “Lavoro. Reddito di cittadinanza, navigator, futuro di Anpal, gestione di Inps, decontribuzione e modifiche JobsAct: qual è la strategia? Quella dell’intervista di Catalfo al Corriere? Quale strategia quando saranno sbloccati i licenziamenti”.

Poi il “rapporto investimenti / Bonus (compreso il superbonus 110%). Il ruolo delle infrastrutture. Una scommessa keynesiana sullo sblocco dei cantieri. Il piano finale su chi fa cosa e quando. I temi di cui discutere dall’Alta Velocità al Ponte sullo stretto fino alle piccole opere già cantierabili su cui sbloccare i comuni che sono pronti a spendere ma sono frenati dalla burocrazia. Porti e Aeroporti. Alitalia. Il ruolo dei sindaci”.

Quindi, “Autostrade, revoca, rapporto con Atlantia e con i fondi internazionali. Una decisione definitiva capace di reggere alla prova del diritto, non di facebook: basta populismo”. Il punto 4 è “il ruolo strategico della CpP. La vision prima che le nomine. Quanto deve entrare nelle aziende?”. Ancora il punto 5 riguarda il tema del risparmio italiano, il 6 la “politica industriale. Opportunità e problemi dell’automotive dopo la nascita di Stellantis. E segnatamente la filiera dell’acciaio: quale orizzonte, da Brescia a Taranto? Le grandi aziende. Il rilancio delle PMI. Come scommettere sulle piccole realtà. Quale futuro per il 4.0 voluto dai nostri governi e rilanciato in modo non organico adesso”.

Il punto 7 è su “made in Italy e l’export, a cominciare dall’agroalimentare”, il punto 8 sulla “filiera della difesa, dai rapporti con la Nato fino agli investimenti di Leonardo in Italia e all’estero, la cybersecurity, la ricerca, i progetti Cingolani”. Il 9 è quello sui servizi: “L’intelligence, i rapporti con gli americani dopo Barr e con la nuova amministrazione, le agenzie. L’autorità delegata”.

Al punto 10 “la politica di sicurezza e immigrazione/inclusione. Dopo il superamento dei decreti Salvini quale strategia, dalle nostre periferie fino al Mediterraneo?”, all’11 la “politica estera” che vede “sullo sfondo la nostra amicizia indissolubile con gli Stati Uniti e il ruolo della nuova Casa Bianca”, al 12 la lotta evasione fiscale: ha davvero senso spendere così tanto per il cashback come in Portogallo quando il modello italiano funziona meglio con fatturazione elettronica e digitale? Come andare verso una cashless society in modo serio e senza spot”. Punto 13: la riforma fiscale e la fiscalità di vantaggio.

Al punto 14 “il family act”, al 15 “il tema dei diritti e dei doveri. Manca tutta la parte disabilità e sociale su cui Noja / Faraone e molti di IV hanno incalzato in questi mesi trovando un sostanziale muro di gomma”. Al punto 16 il Terzo settore, al 17 la sanità e il Mes: “La sanità. Una visione strategica della sanità 2030, il MES, l’investimento nella farmaceutica. L’imbuto formativo e le scuole di specializzazione. Il ruolo della medicina territoriale, la sfida della medicina personalizzata. L’innovazione applicata alla salute, dai Big Data alla diagnostica”.

Ed ancora al punto 18 “il decreto semplificazione, il ruolo dei commissari, le critiche di Zingaretti sul punto”, al 19 c’è la scuola con “il bisogno di certezze, di visione e di risorse. La necessità di smetterla con provvedimenti assurdi stile banchi a rotelle”. Al punto 20 la cultura e il turismo con “lo Ius Culturae per chi studia in Italia”, al 21 la “commissione di inchiesta su Covid. Le commissioni bicamerali (fakenews e non solo)”. L’ambiente e i green jobs al 22 e al 23 “innovazione e PA”.

Punto 24: “La giustizia. Una svolta garantista contro il giustizialismo. Il tema posto da Bettini della separazione delle carriere. La prescrizione. La lotta contro la corruzione e il ruolo di Anac”. Al 25 le politiche dello sport ma “soprattutto il rischio che il Cio tolga la bandiera al Coni”. Al 26 “il Recovery Plan” al 27 e al 28 le riforme e la legge elettorale.

Punto 29: “Le nomine rimaste sospese per le quali il tavolo è bloccato da mesi (IV ha rinunciato alle nomine a differenza di altri, come si è visto sulla vicenda Consap). Nomine istituzionali”. Infine punto 30: “Elezioni amministrative a cominciare da Roma Milano Napoli Torino Trieste Bologna. Suppletive Siena. Regionali Calabria”.