“In questo momento la circolazione” di Sars-CoV-2 “è talmente alta in tutta Italia che servirebbe un raffreddamento” della curva epidemica “e questo purtroppo lo si può ottenere solo con una chiusura molto energica, molto forte. Non per mesi, ma per 3-4 settimane”. Torna a ribadire la necessità di un lockdown Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza per l’emergenza coronavirus e docente di Igiene all’università Cattolica, oggi ad ‘Agorà’ su Rai3.
L’approccio dell’Italia a colori va bene in un’altra fase, secondo l’esperto. “Di fatto quello che succede in questo momento è che queste misure che io ho sempre caldeggiato”, basate su “adeguare le scelte” in termini di restrizioni “alla circolazione del virus negli specifici territori, vanno molto bene soprattutto nella fase discendente di un’epidemia, quando tu riapri man mano in funzione della circolazione”.
Al momento “siamo in un plateau che in qualche modo è ancora pienamente seconda ondata – puntualizza – e la speranza è che non arriviamo alla terza. Per non arrivarci dobbiamo contemporaneamente abbassare la circolazione del virus e vaccinare, vaccinare, vaccinare. Questo anche può essere compromesso dal fatto che la circolazione è talmente importante che, non adesso ma soprattutto a marzo quando dovremo vaccinare tra le 250 e le 300mila persone al giorno, può rappresentare un problema”.
In questa fase della crisi Covid “ci vorrebbe un Governo focalizzato su una situazione che è difficile, perché le misure che noi abbiamo attivato a dicembre hanno limitato, ma non annullato, la curva epidemica. Hanno generato una sorta di plateau stabile, che ogni giorno continua” a farci registrare “migliaia di infetti e centinaia di morti. Ma la vera sfida è invertire questa curva epidemica”.
L’obiettivo, ricorda, è cercare di portare l’incidenza delle infezioni da Sars-CoV-2 “non voglio dire a zero, a ma a quella soglia fatidica di 50 casi per 100mila che significherebbe la possibilità di convivere quasi normalmente” con il virus. “Mediamente oggi siamo a 5-6 volte tanto, per cui gli sforzi fatti sono appena sufficienti per non andare nuovamente in crisi, ma certamente non per tornare alla normalità”. Quindi, da parte dell’Esecutivo, “ci vorrebbe una focalizzazione importante su questo punto”.