Il Movimento 5 Stelle guarda con apprensione agli ultimi sviluppi della trattativa per allargare il perimetro della maggioranza. L’operazione ‘responsabili’ stenta a decollare e il tempo è tiranno: mercoledì 27 gennaio Camera e Senato voteranno la relazione sulla Giustizia del ministro Alfonso Bonafede e Italia Viva ha già annunciato il suo no. Come se non bastasse, la notizia dell’indagine a carico di Lorenzo Cesa nell’ambito di un’operazione contro la ‘Ndrangheta ha irrimediabilmente compromesso qualsiasi tipo di interlocuzione con l’Udc. “Il M5S potrà aprire un dialogo con soggetti condannati o indagati per mafia o reati gravi”, la scomunica arrivata via Facebook dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Che fare ora, quindi? Nel Movimento molti si interrogano in vista della sfida in Aula di mercoledì. Le chat sono in fermento e non mancano i mugugni di chi nutre dubbi riguardo al veto posto dal premier Giuseppe Conte su Italia Viva, con cui diversi pentastellati vorrebbero tornare a sedersi al tavolo. “Io distinguo i parlamentari di Iv da Matteo Renzi. Con i colleghi di Italia Viva continuiamo a lavorare bene, la mia Commissione è presieduta da Marattin: si lavora con spirito collaborativo”, dice all’Adnkronos Vita Martinciglio, capogruppo 5 Stelle in Commissione Finanze: “In amore come in politica – prosegue la pentastellata – mai dire mai. L’Italia certamente si merita una classe politica migliore dello spettacolo che stiamo offrendo”.
Il collega Gianluca Vacca, capogruppo in Commissione Cultura, osserva: “Noi ci stringiamo attorno a Conte e vediamo come va la trattativa” per irrobustire la maggioranza, “se non va bene, si apre la crisi e saranno i gruppi a verificare l’esistenza di maggioranze disponibili”. “Al di là di Renzi e Boschi – ragiona Vittoria Baldino, Commissione Affari costituzionali – noi con i colleghi di Iv lavoriamo bene, li conosciamo. Personalmente mi dispiacerebbe ritrovarli all’opposizione. Il problema però è che, dopo quello che è successo, tornare al tavolo con Renzi vorrebbe dire rafforzarlo. Inoltre lo stesso Renzi ha detto che voterà contro la relazione di Bonafede, ed è una cosa pesantissima: dichiarando questo vuol dire che non intende rimanere in maggioranza”.
Per la deputata Anna Macina, avvocato, il ritorno al dialogo con Iv “sarebbe un’opzione sul tavolo se l’altra (l’operazione costruttori, ndr) fosse completamente chiusa. L’unica cosa certa che so, è che il M5S, pur di allargare la maggioranza, non può parlare con chi è indagato per mafia”. Intanto a Palazzo Chigi si susseguono gli incontri. Oggi il presidente del Consiglio ha ricevuto tre deputati del Gruppo Misto, ex M5S: Raffaele Trano, Piera Aiello ed Alessandra Ermellino. “Abbiamo portato i temi dell’antimafia, che sono il nostro quotidiano”, ha detto all’Adnkronos Aiello, testimone di giustizia, puntualizzando: “Non abbiamo chiesto poltrone e non ci è stato offerto nulla”. “Nei prossimi giorni – annuncia Trano – ci muoveremo per cercare di consolidarci e provare a mettere in piedi una componente autonoma che ci dia un’identità. E’ importante aver aperto un canale con Palazzo Chigi”.
(di Antonio Atte)