**Scuola: occupanti liceo Kant (Roma), ‘quartiere, genitori, docenti sono con noi’** 

Roma, 25 gen. (Adnkronos)

Le occupazioni studentesche da Milano sono sbarcate anche a Roma dopo due settimane di intensa mobilitazione e sit in tutta la Capitale. Ha cominciato sabato scorso il liceo classico e linguistico statale Kant a Tor Pignattara che proseguirà per sette giorni sull’onda del medesimo leit motif, diritto alla scuola in presenza ma “non a queste condizioni”, “scuola sì, ma non così”. Mentre genitori, docenti ed il quartiere si sono stretti intorno agli studenti occupanti anche a seguito dei video, diffusi sui social, di una colluttazione avvenuta ieri tra un ragazzo e le forze dell’ordine: “Insegnanti, famiglie e quartiere sono dalla nostra parte. Ci appoggiano”. E la Preside? “E’ contraria ma nel frattempo lavora per risolvere i problemi”, racconta Andrea, rappresentante degli studenti all’Adnkronos.

“La Dirigente – interviene Sofia, 18 anni, membro del collettivo – ha chiesto ai nostri genitori di convincerci a liberare la scuola o dovrà intervenire. Ma i nostri genitori ci appoggiano e noi proseguiremo. Abbiamo ricevuto offerte, cibo, pizza, bibite”. Denso il programma anche di interventi di professori universitari e attivisti, tra l’altro in arrivo “un’assemblea cittadina con i rappresentanti di Roma”, preannuncia Andrea. Rigidissime 24/24 le misure di sicurezza: “misurazione della febbre all’ingresso, tamponi giornalieri, mascherine e alcuni studenti incaricati di controllare che non ci siano strappi alle regole. Siamo organizzatissimi”, afferma con orgoglio.

All’interno dell’Istituto: aule per studio, per corsi, per assemblee…Meglio di una dad al 50%? “Certo, tanto più che senza wi-fi a scuola. I nostri professori non riescono a connettersi ed usano i loro telefonini per cercare di risolvere”, denuncia Sofia elencando una lunga serie di problemi che vogliono vedere risolti: “Il distanziamento dei banchi; le ribaltine, inutilizzabili dai mancini e scomodissime comunque per lo spazio ridotto; il gelo in classe dovuto alle finestre costantemente aperte e ai termosifoni non sempre accesi; il disagio dei professori che guariti dal covid tornano a fare lezione con tanto di postumi…”. E gli scontri di ieri con le forze dell’ordine? “Ci sono stati, ma i giornali hanno ingrandito – risponde Sofia con pacatezza – Il mio compagno che ha avuto la colluttazione ha chiesto un incontro con la Dirigente, è in attesa di risposta”.

(di Roberta Lanzara)