M5S, grana Renzi: lite su dialogo con Italia Viva, “meglio Forza Italia” 

(Adnkronos)

E alla fine si ritorna a Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva è ancora lo spettro che agita i sogni della maggioranza e in particolare del Movimento 5 Stelle, costretto di nuovo a fare i conti con l’ingombrante (ex) alleato. Molte le voci che ieri sera, durante l’assemblea dei gruppi grillini di Camera e Senato, si sono levate per chiedere la riapertura del dialogo con i renziani. Ma è tra i senatori che si registrano forti resistenze sull’ipotesi di tornare a sedersi al tavolo con l’ex premier.

Su Facebook Barbara Lezzi non nasconde il suo “disagio”: “Abbiamo detto mai più con Renzi e questo deve avere un valore. Deve avere un peso. E deve essere difesa la nostra intenzione… Avanti con Conte e fuori Renzi. Altrimenti il M5S non ci sta”. Parole che incassano il plauso di Alessandro Di Battista: “Chapeau”, scrive l’ex deputato nei commenti al post di Lezzi. L’uscita della parlamentare salentina, però, non è stata digerita dai colleghi che in queste ore stanno provando a persuadere i vertici della necessità di ricucire con Iv.

“Rispetto le idee di tutti i colleghi ma dare ultimatum a nome del M5S intero non mi pare il caso, anche alla luce delle molte posizioni emerse dalla congiunta di ieri sera – dice all’Adnkronos Sergio Battelli, presidente della Commissione Politiche Ue, intercettato a Montecitorio -. È il capo politico l’unico che può parlare a nome di tutto il M5S”. Durante l’assemblea di ieri Battelli ha criticato la scelta di chiudere definitivamente la porta in faccia a Italia Viva: “Mai dire mai, l’ho sempre detto. I deputati di Iv provengono da un’area dem rispettabile. Dovremmo riaprire a Iv facendoli tornare indietro sul Mes e fare un patto solo su Recovery e vaccini. Inoltre bisogna allargare la maggioranza per non renderli determinanti”.

Posizione su cui concordano molti pentastellati, come il deputato siciliano Giorgio Trizzino: “Bisogna guardare ad un rafforzamento della maggioranza – ha spiegato -. È vero che esistono forti remore a riaprire il dialogo con Renzi ma io ritengo che sia corretto farlo nell’interesse del Paese ed anche perché non vedo altra maggioranza possibile al momento”.

Ma, come dicevamo, è a Palazzo Madama che si alza il muro anti-Renzi. Il vicecapogruppo Andrea Cioffi e la presidente della Commissione Ambiente Vilma Moronese mettono agli atti il loro no a Iv. Sulla stessa lunghezza d’onda Laura Bottici, questore del Senato, che – raccontano all’Adnkronos – arriva addirittura ad affermare: “Meglio con Forza Italia“. “Intendevo dire che con alcuni colleghi di Fi ho sempre lavorato nel reciproco rispetto”, precisa in seguito. Al termine dell’assemblea, spiegano le medesime fonti, lo stesso Crimi ammette: “Avrei difficoltà a sedermi ad un tavolo con Renzi“.

Insomma, a due giorni dalla salita al Colle della delegazione M5S per le consultazioni “grande è la confusione sotto il cielo”, sintetizza un big 5 Stelle. Quel che è certo è che il M5S proverà a chiedere un terzo mandato per Giuseppe Conte, blindato da Crimi, dal capo delegazione Alfonso Bonafede (“non ci sono alternative”) e dalla vicepresidente del Senato Paola Taverna (“Conte è l’unica figura autorevole”). Ma se Iv dovesse tentare il M5S proponendo un pentastellato per la premiership, come reagirebbero i gruppi? L’ex ministro Teresa Bellanova lancia il primo sasso nello stagno: “Non metteremo veti su Conte ma non c’è solo lui. Andremo al Colle senza fare nomi ma per discutere di temi. Di Maio? Noi non poniamo veti e non li subiamo, partiamo dal programma”.

Il titolare della Farnesina però in una riunione ribadisce il suo sostegno al premier, confermando l’intenzione del M5S di salire al Colle facendo come “unico nome quello di Giuseppe Conte”: “Tirano in ballo il mio nome col chiaro intento di mettermi contro il presidente Conte. Sanno benissimo che sto lavorando fianco a fianco con lui, con la massima lealtà, per trovare una soluzione a questa inspiegabile crisi”. – (diAntonio Atte)