Governo Draghi, le priorità: salute, scuola e lavoro  

(Adnkronos)

Le risposte sono arrivate. In un elenco di punti programmatici, titoli. Che però consegnano alle forze politiche – oggi i ‘piccoli’ – un’idea piuttosto precisa dell’impostazione che Mario Draghi intende dare al suo esecutivo. Priorità, posizionamento, linee guida. Un governo “convintamente europeista”. Cornice apprezzata dai dem, innanzitutto. E poi un approccio preciso su 5 emergenze indicate dal presidente incaricato: ambientale, sanitaria con la campagna vaccini da accelerare, quella del lavoro con la “tutela” di chi resta senza, delle imprese (con un sostegno anche alle banche) e la scuola.

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E c’è stato poi un passaggio che molti hanno letto con una sfumatura ‘temporale’. Quello sulle tre maxi riforme – pubblica amministrazione, giustizia civile e fisco– da mettere in campo per cambiare il volto e il futuro del Paese. Riforme che, pure se connesse con il Recovery, hanno dato la sensazione alle forze politiche di un orizzonte temporale non breve. “Ha parlato molto lui e c’è stato poco spazio per le domande da parte nostra”, dice un parlamentare appena uscito dal colloquio con il premier incaricato dove, come nel primo giro, Draghi ha gestito da solo (nessun assistente o staff) i colloqui.

Domani con i ‘grandi’ ci si aspetta un metodo simile. A partire dall’assenza a riferimenti sulla composizione delle squadra di governo. “Non è quella la sede per discussione su questo. Si fa in modo riservato”, dice un parlamentare di lungo corso. Quanto ai tempi, (mercoledì Draghi vedrà le parti sociali e anche enti locali) oggi a Montecitorio, è che i voti di fiducia al nuovo governo di Camera e Senato non arrivino prima della prossima settimana. “Tra lunedì e martedì”, è l’orientamento in Parlamento.

In tutto i punti programmatici elencati da Draghi, secondo quanto riferito dalle forze politiche, sono otto. Il primo che ha sottoposto alle delegazioni delinea la collocazione dell’esecutivo che Draghi ha definito “convintamente europeista” nelle scelte e anche nelle sfide future. Dice Riccardo Nencini al termine delle consultazioni: “Una forte cornice europeista e un richiamo all’atlantismo”. E sulle sfide, aggiunge il senatore socialista, Draghi “è arrivato a mettere sul tavolo la questione di un bilancio comune europeo e quindi una visione che non riguarda soltanto il presente ma un’impostazione futura”.

Bruno Tabacci va oltre: “Con Draghi l’Italia si candida ad essere un Paese guida in Europa. Finora ad ogni vertice ci si chiedeva ‘che dirà la Merkel?’ ‘Che dirà Macron?’. Vedrete che ora ci si chiederà che dice Draghi. Sta cambiando tutto”. Nei colloqui di oggi Draghi avrebbe sottolineato che oltre alla emergenza pandemica, già prima del Covid, c’era quella ambientale e questa emergenza, “sarà di riflesso in tutti i punti del programma”.

Poi il terzo punto ovvero la campagna vaccinale che Draghi avrebbe definito come “l’emergenza più imminente” per riprendere lavori e consumi. Quindi l’emergenza economica che “riguarda soprattutto il lavoro”. Il premier incaricato avrebbe detto che “si aspetta una ripresa ma che sarà molto lenta” e quindi, avrebbe aggiunto, occorre “tutelare le persone che non avranno il lavoro”. Spiega Manfred Schullian delle minoranze linguistiche: “Draghi ha parlato tanto dell’ambiente, del lavoro e delle imprese e lì ha detto che bisogna evitare di erogare contributi a fondo perduto, ma bisogna finanziare le imprese per consentire a loro di poter riprendere l’attività una volta superata la crisi”.

Ma non solo l’emergenza per le imprese. Visto che molte sono indebitate, il premier incaricato avrebbe detto che occorre pensare a “qualcosa anche per le banche”. Altro punto su cui Draghi ha insistito facendo riferimento alle sue preoccupazioni per i ragazzi è quello della scuola. Il premier avrebbe sottolineato innanzitutto la necessità di una riorganizzazione del calendario scolastico: i ragazzi hanno perso troppi giorni.

Di qui l’ipotesi di un allungamento di un mese dell’anno scolastico fino a fine giugno. Secondo punto, il potenziamento del corpo docenti con l’obiettivo di arrivare preparati alla ripresa di settembre, prevedendo anche assunzioni perché non si ripeta il problema delle cattedre vacanti e studenti che riprendono la scuola senza avere ancora i professori assegnati.

Infine, infrastrutture e l’apertura dei cantieri. Ultimo punto, connesso al Recovery, “tre grandi riforme: pubblica amministrazione, giustizia civile e fisco”. Sul punto della giustizia civile, Emma Bonino ha riferito di aver sottoposto a Draghi anche il tema della giustizia penale e delle carceri: “Il presidente incaricato ha fatto riferimento a tre riforme di fondo che sono quelle che ci chiede la Commissione europea: il fisco, la burocrazia e la giustizia. Da questo punto di vista abbiamo aggiunto non solo la giustizia amministrativa, civile, ma anche quella penale con l’addentellato drammatico della situazione delle carceri italiane”.