Energia, Tamburi: “Mercato elettrico libero per tutelare clienti”

(Adnkronos)

Per completare la epocale liberalizzazione del mercato elettrico servono ancora alcuni interventi normativi, ma l’ultimo miglio in vista della scadenza del 2022, quando il processo riguarderà 15 milioni tra famiglie e microimprese, è il più delicato. ”Il decreto del Mise per le aste per le tutele graduali per le Pmi -osserva Carlo Tamburi, direttore di Enel Italia in un’intervista a ‘La Nazione’- sembra esprimere una predilezione per una maggiore apertura alla concorrenza del nuovo servizio. È stata infatti introdotta una soglia del 35% di clienti che ogni fornitore si può aggiudicare nelle gare che si svolgeranno per aree territoriali omogenee, una soglia che è singolarmente diversa di quanto previsto dall’Arera, che aveva proposto il 50%, e dalle commissioni parlamentari, che avevano ipotizzato il 60-65%. Questa maggior apertura andrebbe tuttavia accompagnata dall’istituzione di un Albo venditori fondato su criteri selettivi stringenti, su cui si è in ritardo”.

”La questione più grave è quella dell’albo dei venditori, per il quale sono circolate solo delle bozze di decreto che, dalle indicazioni che abbiamo, sarebbe privo di criteri stringenti e quindi inefficace ai fini della selezione effettiva degli operatori -spiega Tamburi-. In tal modo si vanifica completamente lo scopo dell’albo stesso che nello spirito della riforma dovrebbe portare a un mercato più competitivo e più trasparente”.

”Quando io dico che bisogna restringere il numero degli operatori non ho certo obiettivi anti concorrenziali. In gioco c’è la tutela dei consumatori -sottolinea Tamburi-. C’è più concorrenza vera tra 50 operatori di un certo livello che tra 700, una giungla di soggetti che fanno offerte aggressive e che si rubano i clienti l’un l’altro, salvo poi in qualche caso, come si è visto in questi anni, scomparire e lasciare a carico del sistema oneri importanti. Il rischio è che il cliente sia confuso e scelga ancora di non scegliere”.