Governo Draghi, Gribaudo: “Ci sia Direzione Pd prima di nomine ‘sottogoverno'”

(Adnkronos)

La mancata nomina di donne dem nel governo Draghi continua ad agitare il Partito democratico. “Il dibattito sui ministri del Pd deve uscire dalla dinamica maschi/femmine“, scrive la vice capogruppo alla Camera, Chiara Gribaudo in un post su Facebook chiedendo “la convocazione di una Direzione Nazionale, prima che vengano scelti vice-ministri e sotto-segretari”.

“Quello di un bilanciamento ‘ormonale’ delle poltrone – sottolinea Gribaudo – è un paradigma che non possiamo accettare. Non possiamo accettarlo non solo come donne, ma come comunità politica. È qualcosa che dovrebbe stare totalmente fuori dalla nostra cultura”. Per questo, anticipa la vicecapogruppo Pd, chiederò una riunione della Direzione “alla Conferenza delle donne dem, ma lo chiedo soprattutto alla segreteria. Nessun democratico, uomo o donna – sottolinea – dovrebbe prestarsi al gioco del sottogoverno prima che sia avvenuta in Direzione una discussione aperta e sincera, sul metodo con cui individuiamo i nostri rappresentanti e sul rispetto dei principi fondanti del Pd. Perché sono in gioco tutte le battaglie per la parità di genere che stiamo portando avanti insieme. Ed è in gioco la nostra credibilità su tutti i fronti, per lo scollamento fra ciò che diciamo e ciò che facciamo e che la gente non capisce più”.

“Questo nuovo governo – aggiunge – è il banco di prova della nostra identità organizzativa e politica per questo dobbiamo ridiscutere tutto. Il modo in cui sceglieremo i prossimi incarichi e le priorità che porteremo avanti come Partito, nell’esecutivo e in Parlamento, faranno la differenza agli occhi di quelle cittadine e cittadini rimasti tremendamente delusi da quel che è accaduto con la scelta dei ministri. Parità salariale, congedo di paternità, piano occupazionale per le donne distrutte dalla pandemia. Revisione del Recovery a partire dai fondi per gli asili nido. E un metodo chiaro e condiviso – conclude – all’insegna della parità vera e delle competenze, per scegliere chi ci guida e ci rappresenta. Non possiamo sbagliare di nuovo”.

Governo Draghi, Gribaudo: “Ci sia Direzione Pd prima di nomine ‘sottogoverno'”

(Adnkronos)

La mancata nomina di donne dem nel governo Draghi continua ad agitare il Partito democratico. “Il dibattito sui ministri del Pd deve uscire dalla dinamica maschi/femmine“, scrive la vice capogruppo alla Camera, Chiara Gribaudo in un post su Facebook chiedendo “la convocazione di una Direzione Nazionale, prima che vengano scelti vice-ministri e sotto-segretari”.

“Quello di un bilanciamento ‘ormonale’ delle poltrone – sottolinea Gribaudo – è un paradigma che non possiamo accettare. Non possiamo accettarlo non solo come donne, ma come comunità politica. È qualcosa che dovrebbe stare totalmente fuori dalla nostra cultura”. Per questo, anticipa la vicecapogruppo Pd, chiederò una riunione della Direzione “alla Conferenza delle donne dem, ma lo chiedo soprattutto alla segreteria. Nessun democratico, uomo o donna – sottolinea – dovrebbe prestarsi al gioco del sottogoverno prima che sia avvenuta in Direzione una discussione aperta e sincera, sul metodo con cui individuiamo i nostri rappresentanti e sul rispetto dei principi fondanti del Pd. Perché sono in gioco tutte le battaglie per la parità di genere che stiamo portando avanti insieme. Ed è in gioco la nostra credibilità su tutti i fronti, per lo scollamento fra ciò che diciamo e ciò che facciamo e che la gente non capisce più”.

“Questo nuovo governo – aggiunge – è il banco di prova della nostra identità organizzativa e politica per questo dobbiamo ridiscutere tutto. Il modo in cui sceglieremo i prossimi incarichi e le priorità che porteremo avanti come Partito, nell’esecutivo e in Parlamento, faranno la differenza agli occhi di quelle cittadine e cittadini rimasti tremendamente delusi da quel che è accaduto con la scelta dei ministri. Parità salariale, congedo di paternità, piano occupazionale per le donne distrutte dalla pandemia. Revisione del Recovery a partire dai fondi per gli asili nido. E un metodo chiaro e condiviso – conclude – all’insegna della parità vera e delle competenze, per scegliere chi ci guida e ci rappresenta. Non possiamo sbagliare di nuovo”.