M5S, Crimi: “Sta cambiando, percorso non si ferma”

(Adnkronos)

” Il MoVimento sta cambiando il MoVimento, e il percorso non si ferma”. Ad affermarlo il capo politico M5S Vito Crimi in un post su Facebook. “Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alla consultazione per la modifica dello Statuto del MoVimento 5 Stelle. Una consultazione che non sarebbe stata possibile, senza il grande e intenso lavoro svolto dalle migliaia di iscritti, attivisti e simpatizzanti che nei mesi scorsi hanno preso parte agli Stati Generali. A tutti voi va la mia sincera riconoscenza. Con le vostre idee e proposte avete contribuito a definire le modifiche che abbiamo votato in questi giorni, ed anche le successive di cui si occuperà la leadership collegiale così fortemente voluto”.

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“La vita politica del MoVimento 5 Stelle è coordinata dai suoi organi. Non è stato convocato alcun ‘conclave’ degli iscritti, che saranno coinvolti all’insegna della massima partecipazione, come è sempre stato”, sottolinea poi.

“Con la votazione di oggi, termina la fase relativa alla riorganizzazione della governance della nostra comunità. Il MoVimento non avrà più un capo politico, bensì un nuovo organo collegiale denominato ‘Comitato direttivo’. La mia funzione di reggenza, al contrario di quanto è stato erroneamente affermato, non è conclusa e, interpellato in tal senso il Garante Beppe Grillo, proseguirà fino a quando non saranno eletti i 5 membri del nuovo Comitato. Fino ad allora, come previsto dall’art. 7 lett. d) dello Statuto, in qualità di membro più anziano del Comitato di garanzia assumerò temporaneamente le veci del Comitato direttivo e procederò, come da Statuto, all’indizione della votazione per l’elezione dei suoi componenti”, aggiunge Crimi.

Draghi e il microfono spento: “Devo imparare…”

Comincia la sua replica con il microfono spento, Mario Draghi nell’aula del Senato. Le prime parole sfuggono all’emiciclo di palazzo Madama e subito si afficina Federico D’Incà, ministro dei rapporti con il Parlamento, nella veste di ‘microfonista’. “Scusate, devo ancora imparare…”, si giustifica il premier, prima di riprendere il suo intervento.

Covid Francia, oltre 25mila nuovi casi e 310 morti

(Adnkronos)

La Francia ha registrato 25.018 nuovi casi di coronavirus e 310 decessi nelle ultime 24 ore. Il bilancio dei contagi dall’inizio della pandemia sale a 3.514.147, mentre le vittime sono 83.122. Rimangono ospedalizzate 25.974 persone, in calo di 265 rispetto a ieri, mentre sono 3.350 i pazienti ricoverati in terapia intensiva.

Il ministero della Salute ha inoltre dichiarato che 2.406.172 persone hanno già ricevuto la prima dose del vaccino, mentre nelle ultime 24 ore, a 107.742 abitanti è stata somministrata la seconda dose, portando il numero totale di persone che hanno completato la vaccinazione a 923.289.

Parlando dopo una riunione di gabinetto in mattinata, il portavoce del governo francese Gabriel Attal ha rilevato il leggero miglioramento negli indicatori del Covid-19 del paese, ma ha avvertito che è ancora troppo presto per allentare le restrizioni.

“Il numero di nuovi casi è diminuito del 10 per cento questa settimana. È diminuito leggermente anche il numero di pazienti ospedalizzati, ma sarebbe irragionevole diminuire i nostri sforzi e rivendicare la vittoria. La circolazione delle varianti del virus rappresenta una vera minaccia – ha ribadito Attal – La situazione è così fragile che ogni piccolo fattore può cambiarla. Stiamo adottando misure rapide e proporzionate adattate all’emergenza”.

A differenza di altri paesi europei, la Francia ha deciso contro un nuovo lockdown, scommettendo su un coprifuoco notturno, in vigore da metà dicembre, e una campagna di vaccinazione rafforzata. Le autorità hanno inoltre intensificato i controlli alle frontiere, ordinato la chiusura di grandi centri commerciali e intensificato i pattugliamenti di polizia per far rispettare il coprifuoco.

E’ morto il boss Raffaele Cutolo, aveva 79 anni

(Adnkronos)

E’ morto Raffaele Cutolo. Il boss, che aveva 79 anni, è stato il fondatore della Nuova Camorra Organizzata. Cutolo era detenuto nel carcere di Parma e di recente era stato ricoverato nel reparto sanitario della casa circondariale. E’ quanto si apprende da fonti vicine alla famiglia.

“Cutolo ormai era finito da tempo, so che stava malissimo. Mi dispiace come uomo”. Così Felice Di Persia, sostituto procuratore che avviò l’inchiesta sulla Nuova Camorra Organizzata, commenta all’Adnkronos la scomparsa di Cutolo. “E’ l’unico che non si è pentito – riflette Di Persia – se l’avesse fatto avremmo potuto sapere parecchie cose, segreti che ha portato via con sé”. Il processo alla Nuova Camorra Organizzata fu decisivo per lo smantellamento della potente organizzazione cutoliana: “Fu detto ‘processo Tortora’ – ricorda Di Persia – ma i rinviati a giudizio furono 630, il processo in tre tronconi portò a 480 condanne, un risultato che diede cartezza alla nostra indagine. Con quel processo la Nuova Camorra organizzata finì, rimasero solo delle frange che poi man mano sono state sconfitte”.

Raffaele Cutolo “fu boss potente, più di un primo ministro. Un potere che lo tenne in carcere tutta la vita. I segreti, che si porta nella tomba,- non riuscirono a ricattare il potere politico che l’aveva usato. Uomo violento e disperato partorito da un territorio violento e disperato”. Lo scrive lo scrittore Roberto Saviano su Twitter.

Governo, Draghi replica al Senato: “Grazie per stima, andrà validata da fatti”

(Adnkronos)

“Gli interventi del dibattito hanno dimostrato la consapevolezza del disastro economico, sanitario, sociale, educativo e culturale. È con questa consapevolezza che questo governo costruirà nei fatti con sia la sua credibilità. Ringrazio per la stima ma anche questa dovrà essere giustificata e validata nei fatti del governo da me presieduto”. Lo ha detto il premier Mario Draghi nella replica al Senato. Il voto di fiducia è previsto intorno alle 23.

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CULTURA – “Stamattina ho detto che l’Italia è una grande potenza culturale e anche per questo al G20” sarà data “grande importanza” alla cultura “con un incontro dedicato”, ha sottolineato Draghi nella replica. “Le restrizioni per la pandemia hanno messo a dure prova musei, cinema, teatri, tutto lo spettacolo dal vivo e l’arte in generale”, un comparto che va sostenuto “perché il rischio è di perdere un patrimonio che definisce la nostra identità. Una perdita economica ingente ma ancor più grande la perdita dello spirito. Molto è stato fatto per ristori adeguati: serve fare ancora di più, rafforzare le tutele dei lavoratori” e le risorse del Next Generation Ue vanno utilizzate per “il capitale umano” e le “nuove tecnologie”. Per il premier “il ritorno nel più breve tempo possibile alla normalità deve riguardare anche la cultura in tutte le sue forme perché imprescindibile per la crescita e il benessere del Paese”.

AMBIENTE – “L’ambiente e il concetto di sviluppo sostenibile sono alla base della giustizia generazionale. So che in Senato si sta discutendo” di questo “nella forma di legge costituzionale: questo governo conferma l’impegno di andare in questa direzione”, ha ribadito Draghi.

GOVERNANCE PNRRE MEF– La governance del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza sarà “incardinata nel ministro dell’Economia e Finanze con la strettissima collaborazione dei ministri competenti. Il Parlamento sarà informato in modo adeguato e tempestivo sull’impianto complessivo e sulle politiche specifiche di intervento”.

MIGRANTI – Il premier si è quindi scusato “per non aver esplicitamente sollevato il tema dell’immigrazione” sul quale “la risposta più efficace e duratura è la piena assunzione di responsabilità delle istituzioni europee”, ha sottolineato nella replica al Senato. Al momento però “c’è uno stallo politico” con una “contrapposizione tra gli stati di frontiera maggiormente esposti e gli stati del Nord e Est Europa principalmente preoccupati di evitare i movimenti secondati dei migranti” verso i loro territori. “L’Italia, appoggiata anche da alcuni paesi mediterranei, propone come concreta misura di solidarietà un meccanismo obbligatorio di redistribuzione dei migranti pro quota”.

LEGALITÀE INFILTRAZIONI MAFIOSE – Draghi si è soffermato anche sull’importanza della legalità. “La legalità e la sicurezza – ha scandito – sono un necessità su cui costruire il benessere, la ripresa, la crescita nel Mezzogiorno. Senza legalità e sicurezza non ci può esser crescita”. Il presidente del Consiglio avverte che c’è “un rischio specifico che corriamo in vista della stagione di ricostruzione” del Next Generation Ue per “possibili infiltrazioni criminali nell’economia a seguito della crisi di liquidità di diversi settori” in particolare quelli del commercio e turistico-alberghiero. “L’obiettivo è anticipare una risposta strutturata dello Stato in termini di prevenzione e contrasto”.

Governo Draghi, Berlusconi lavora a rosa sottosegretari Fi

(Adnkronos)

Continua il totonomi dentro Forza Italia per un posto di sottosegretario nel governo Draghi. Il partito di Silvio Berlusconi, apprende l’Adnkronos, avrebbe indicato inizialmente una lista di 14 nomi, che però, secondo le ultime indiscrezioni, dovrebbero ridursi a sette, compreso un rappresentante dell’Udc: si tratterebbe di 5 senatori e due deputati.

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I nomi a cui avrebbe lavorato d’intesa con Arcore il neo coordinatore nazionale, Antonio Tajani, sono top secret, anche perchè il timore è che ogni ‘spiffero’ porti a ‘bruciare’ chi è in lizza. La rosa, raccontano fonti parlamentari azzurre, sarebbe stata consegnata dagli emissari del Cav a palazzo Chigi.

Le lacrime della senatrice M5S: “Sì a Draghi è lacerante”

Si commuove in Aula, al termine del suo intervento, la senatrice M5S Cinzia Leone. Il sì al governo Draghi “non è una fiducia in bianco ma sensibile e allo stesso tempo feroce”, dice assicurando che il Movimento “monitorerà” il lavoro dell’esecutivo attraverso i suoi ministri, “sentinelle nel governo. Dobbiamo ripartire, per questo il mio sarà un sì, per quanto lacerante e sofferto”. Un sì che si adegua, spiega, anche al responso arrivato dalla base pentastellata, “la stessa modalità e la stessa piattaforma che mi hanno permesso di essere qui senatrice della Repubblica”, termina con la voce rotta dalla commozione.