Ex sindaca Lampedusa: “Cancellare la vergogna dei porti chiusi”  

Ex sindaca Lampedusa: Cancellare la vergogna dei porti chiusi

(Fotogramma)

Pubblicato il: 27/08/2019 13:06

“Il nuovo governo deve recuperare credibilità e autorevolezza in campo europeo, affinché si arrivi sul serio alla riforma del regolamento di Dublino e, intanto, ottenere operazioni comuni di monitoraggio e soccorso nel Mediterraneo che non possono prevedere accordi con i gruppi criminali che operano in Libia”. Lo ha detto all’Adnkronos Giusi Nicolini, ex sindaca di Lampedusa parlando della crisi di governo. “L’Europa è la patria dei diritti umani, cancellare la vergogna dei porti chiusi e dei respingimenti in mare verso la Libia deve essere considerato un discrimine tra la civiltà e la barbarie, prima ancora che tra destra e sinistra”, aggiunge Nicolini, diventata un simbolo per i diritti degli immigrati.

Abrogare i decreti sicurezza deve essere solo il primo passo per un governo che voglia estirpare la paura e costruire un clima di fiducia negli altri, nelle istituzioni e nel futuro. Ma non basterà”, ha aggiunto l’ex sindaca. “Occorre che il Governo dichiari guerra alle mafie invece che alla solidarietà, e che le politiche migratorie vengano assunte trasversalmente dal nuovo Governo, non solo rafforzando ed estendendo il sistema Sprar e rendendo sempre più efficaci le misure per la lotta al caporalato, ma investendo sempre di più nelle periferie, nella scuola e nelle politiche sociali e in primo luogo in un piano per la casa che valorizzi il recupero dell’edilizia esistente”, ha concluso Nicolini.

Da Lampedusa ha tuonato anche Salvatore Martello, attuale sindaco dell’isola. “Chiediamo di tornare a far parte dell’agenda politica del Governo, dal momento che l’attuale esecutivo ci ha cancellato”, è il grido di allarme lanciato tramite l’Adnkronos. “Lampedusa merita rispetto per quello che ha fatto e che continua a fare – ha detto il sindaco – Qualunque politica in tema di migrazione non può ignorare i territori esposti in prima linea sul fronte dell’accoglienza”. Nella notte è andato a fuoco un furgone della Polizia di Stato e il sindaco ha parlato di “caos”.

“Per comprendere qual è il livello di attenzione di questo Governo nei confronti di Lampedusa, basta dire che la macchina per rilevare le impronte digitali all’interno del Centro di Accoglienza è guasta. Senza strumenti non si può garantire nulla. Questa notte un furgone della Polizia ha preso fuoco. Siamo abbandonati a noi stessi e temo che questa sia una scelta ben precisa, così si crea il caos e poi si scarica la colpa su di noi”. Si è conclusa così la denuncia, durissima, di Salvatore Martello, sulle condizioni dell’hotspot dell’isola.

Non è fatta attendere la risposta del questore di Agrigento, Rosa Maria Iraci, che ha replicato al sindaco spegnendo l’allarme: “Non c’è alcun caos a Lampedusa, la situazione è completamente sotto controllo. Non ci sono situazioni particolari”. “E’ una situazione è assolutamente gestita – ha detto – per quanto riguarda l’incendio del furgone è stato assolutamente accidentale, come conclamato dai Vigili del fuoco. Si è sviluppato da una luce di posizione lasciata accesa”. “Non c’è alcun problema di criminalità per quanto ci riguarda sull’incendio sul furgone – ha aggiunto – e la situazione è sotto controllo”. “A Lampedusa abbiamo un assetto consolidato – ha concluso il questore – di operatori con il presidio, con il nostro reparto mobile, i carabinieri, la Guardia di Finanza oltre al funzionario di Ps che coordina tutte le operazioni. La situazione è normale”.