Whirlpool, al via cessione del ramo d’azienda  

Whirlpool, al via cessione del ramo d'azienda

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Pubblicato il: 17/09/2019 15:48

Whirlpool Emea ha comunicato alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni la decisione di trasferire il ramo d’azienda identificato nel complesso aziendale di Napoli alla società Passive Refrigeration Solutions (Prs), attiva nel campo della produzione e vendita di sistemi di refrigerazione passiva. Lo rende noto il gruppo in occasione dell’incontro al Mise, alla presenza del sottosegretario Alessandra Todde e del vice capo di gabinetto Giorgio Sorial. L’atto di cessione del ramo d’azienda, si legge, “sarà perfezionato entro il 31 ottobre 2019 e avrà efficacia a decorrere dal 1 novembre 2019″. Whirlpool Emea “è sin da ora impegnata a sostenere un costo significativo dell’operazione di vendita, quantificabile in 20 milioni di euro, per la nuova missione del sito di Napoli, che garantirà, per tutti i lavoratori, i diritti acquisiti, le tutele reali e il livello retributivo corrente”. A seguito di attente valutazioni, condivise nel corso del confronto continuo con le parti, iniziato dallo scorso maggio, sottolinea Whirlpool, “il trasferimento del ramo d’azienda rappresenta l’unico modo per tutelare la massima occupazione a Napoli e offrire un futuro sostenibile di lungo termine allo stabilimento che, in alternativa, avrebbe cessato ogni attività produttiva”. L’operatore individuato per realizzare la nuova missione del sito, rileva il gruppo, “è Prs, una società leader nel settore della termodinamica finalizzata alla conservazione e al trasporto intermodale di prodotti deperibili, che ha sviluppato un brevetto unico nel campo dei container refrigerati”. Prs, spiega ancora Whirlpool, “ha elaborato un progetto di riconversione che individua nello stabilimento di Napoli una struttura idonea alla produzione di sistemi di refrigerazione passiva. La nuova missione sarà in grado di mantenere gli attuali livelli occupazionali”. Come già più volte ribadito, sottolinea il gruppo, “il drastico declino della domanda di lavatrici di alta gamma a livello internazionale e il conseguente calo della produzione hanno portato lo stabilimento di Napoli ad operare al di sotto del 30% della propria capacità produttiva, determinando così una situazione non più sostenibile per l’Azienda e per i propri dipendenti”. Tali condizioni, non previste né in alcun modo prevedibili al momento della sottoscrizione del piano industriale del 25 ottobre 2018, rileva Whirlpool, “sono imputabili in particolare a un contesto macro economico generale di crisi che ha investito in particolar modo alcuni dei mercati più rilevanti tra cui Stati Uniti d’America, India, Argentina e i principali in ambito Emea”.

“Nelle prossime settimane”, si legge in una nota dell’azienda, “Whirlpool e Prs sono disponibili a effettuare con i sindacati e le controparti istituzionali l’esame congiunto del trasferimento del ramo d’azienda e del piano industriale che garantirà nuova vita allo stabilimento di Napoli e ai suoi 410 dipendenti”.

“Per fare un confronto serio è necessario che le parti si rispettino” ha detto il Rosario Rappa, segretario generale Fiom Napoli rivolgendosi all’ad. “Come si fa ad avere rispetto di chi al tavolo dice una cosa e fuori fa l’opposto…”. “So che quello che dite arriva da oltreoceano, ma se non avete margini di manovra ditelo. Sappiate che i lavoratori non siete riusciti a dividerli e non potete venderli come un ramo d’azienda: è necessario un accordo”, sottolinea.

Parla di un “atto unilaterale molto grave” Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore elettrodomestici. “Whirlpool oggi ha dichiarato non solo di non aver cambiato idea sull’intenzione di dismettere Napoli, ma anzi ci ha informato che domani stesso partirà con una procedura di trasferimento di azienda” ha detto. “E’ un atto unilaterale molto grave e chiediamo al Governo di passare dalle parole ai fatti per impedire la dismissione del sito campano, che non solo colpisce centinaia di famiglie in un’area disastrata dalla disoccupazione ma prelude più generale a un disimpegno della multinazionale dall’Italia, in spregio all’accordo firmato in sede istituzionale meno di un anno fa”. “La Direzione aziendale sostiene che l’unica soluzione economicamente sostenibile sarebbe la cessione dello stabilimento alla società Prs, start up che possiede un brevetto per il trasferimento di derrate alimentari, e che il provvedimento del Governo non vale a mutare questa situazione”, dice Ficco ricordando come ” fin troppe operazioni di reindustrializzazione siano fallite miseramente in questi anni e perfino quelle avviate da Whirlpool a Caserta o dalla sua controllata Embraco a Torino sono in gravissimo ritardo”. “C’è un accordo sottoscritto non solo con il sindacato ma anche con le istituzioni italiane a ottobre del 2018, che deve essere rispettato”, ribadisce Ficco chiedendo al governo “di passare dalle parole ai fatti” e al gruppo Whirlpool di “fermarsi e confrontarsi per trovare soluzioni accettabili per i lavoratori e sostenibili economicamente sul lungo periodo”.

Scendete, scendete abbandonate il tavolo” hanno gridato i lavoratori del sito partenopeo in presidio sotto al Mise, chiedendo ai sindacati di abbandonare le contrattazioni.

Dopo l’annuncio della cessione di ramo d’azienda alla Prs da parte della multinazionale americana ora è in corso una ristretta tra il vicecapo di gabinetto Giorgio Sorial e Fim Fiom e Uilm per fare il punto su come andare avanti nella vertenza.

“Speriamo che al di là delle parole ferme e dure che oggi sindacati e governo hanno rivolto alla cessione del ramo d’azienda, qualcuno ci faccia arrivare un segnale per ritrovarsi a un tavolo è condividere il piano industriale che Prs ha già approntato”. Così, al termine dell’incontro al Mise i vertici Whirlpool Italia, auspicano temi brevi sulla partita del sito di Napoli. Dopo l’annuncio al tavolo infatti, ci saranno da domani 25 giorni in cui i sindacati potranno chiedere un confronto per discutere di investimenti, tempi e livelli occupazionali relativamente al business plan.