G8, 14 novembre si decide su no global Vecchi 

G8, 14 novembre si decide su no global Vecchi

Immagini d’archivio (IPA/Fotogramma)

Pubblicato il: 24/10/2019 13:47

La Corte di Appello di Rennes, apprende l’Adnkronos, deciderà il 14 novembre prossimo sulla sorte di Vincenzo Vecchi, il no global italiano che è stato arrestato in Francia ad agosto. L’udienza di questa mattina, durante la quale si sono svolte le arringhe degli avvocati di Vecchi, Marie-Line Asselin, Catherine Glon e Maxime tessier, era stata convocata dopo che le autorità italiane avevano fornito, entro il 10 ottobre come richiesto, il supplemento di informazioni relativo ai due mandati di arresto europei che erano stati emanati nei confronti del 46enne. Gli avvocati di Vecchi, latitante da 8 anni e che era ricercato per i fatti del G8 di Genova del 2001, hanno chiesto al Tribunale di dichiarare la nullità del mandato d’arresto europeo e, in subordine, la possibilità per il loro assistito di scontare la condanna in Francia.

Vecchi era stato condannato, con sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione il 13 luglio 2012, alla pena di 11 anni e 6 mesi per le violenze verificatesi durante il G8 di Genova. Aveva inoltre riportato una condanna a 4 anni di reclusione per alcuni scontri che hanno avuto luogo in occasione di una manifestazione antifascista a Milano nel marzo del 2006.

“Alla Corte – sottolinea all’Adnkronos l’avvocato Marie-Line Asselin – abbiamo presentato una domanda affinché venga annullata la procedura. Per quanto riguarda il mandato di arresto europeo sui fatti di Milano, tutti sembrano concordi sul fatto che non sarà eseguito. Anche le autorità italiane hanno confermato che la sentenza era estinta visto che Vecchi ha già scontato la condanna. Ora bisognerà vedere che cosa deciderà il Tribunale sul secondo mandato, quello che riguarda i fatti di Genova. Nel caso in cui non fosse accolta la nostra richiesta – rileva Asselin – abbiamo chiesto che Vecchi possa scontare la sua condanna in Francia”.

Il 23 agosto scorso la Corte di Appello di Rennes non aveva concesso l’immediata estradizione di Vecchi, chiedendo alle autorità italiane di fornire, appunto entro il 10 ottobre, un supplemento di informazioni relativo ai due mandati di arresto europei che erano stati emanati nei confronti di Vecchi. Il 27 settembre scorso la Corte d’Appello di Rennes aveva respinto la richiesta di scarcerazione che era stata presentata dall’italiano. Gli avvocati, che avevano presentato la richiesta di rilascio lo scorso 22 agosto, chiedevano che fossero concessi gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

Intanto il 17 ottobre a Rennes è stata organizzata una conferenza stampa dal ‘Comitato di solidarietà a Vincenzo Vecchi’, che si è costituito a Rochefort-en-Terre, in Bretagna, dove l’uomo viveva negli ultimi 8 anni. Alla conferenza erano intervenuti membri del Comitato e anche Éric Vuillard, scrittore e cineasta francese che nel 2017 ha vinto il prestigioso premio letterario Goncourt per il suo romanzo ‘L’ordine del giorno’, che ha illustrato il contesto politico e giudiziario del dossier. Il primo ottobre Vuillard aveva firmato un appello, pubblicato sul quotidiano ‘Le Monde’, sottoscritto tra gli altri dal filosofo Giorgio Agamben, dalla scrittrice Annie Ernaux e dal cantante Manu Chao.