Il mistero del trimarano fantasma, senza equipaggio continua a navigare 

Il mistero del trimarano scomparso, senza equipaggio continua a navigare

(IPA /FOTOGRAMMA)

Pubblicato il: 28/10/2019 19:10

Mistero alla Rolex Middle Sea Race, tra l’Italia e Malta: una delle barche partecipanti, il trimarano di 60 piedi ‘Ad Maiora‘ dell’armatore italiano Bruno Cardile sembra essere scomparso nel nulla dopo un soccorso, il 22 ottobre, all’equipaggio, costretto ad abbandonarlo dopo un’avaria allo scafo sinistro. Il soccorso è stato effettuato dalla vedetta della Capitaneria di porto di Lampedusa CP 319, già in servizio in zona, che ha raccolto il mayday sul canale 16.

Pur se si tratta di un evento non proprio all’ordine del giorno, la vicenda sta però assumendo contorni misteriosi perché la barca abbandonata a vele ammainate, che ha un sistema di tracciamento della sua posizione come obbligatorio nelle regate d’altura, ha improvvisamente ripreso a navigare alla bella velocità di 8 nodi, incompatibile con la sola portanza dell’albero, e per di più in linea abbastanza retta.

Ancora più strano è che, improvvisamente, la barca si ferma e il segnale scompare: da allora più nessuna notizia. La sala operativa della Guardia costiera conferma la scomparsa del segnale e fa sapere che tutte le procedure per il salvataggio delle vite a bordo sono state prese, così come la segnalazione di un corpo galleggiante potenzialmente pericoloso per la navigazione negli avvisi ai naviganti, oltre ad aver avvisato della vicenda gli uffici territoriali potenzialmente interessati.

“Bruno è appena atterrato all’aeroporto di Malta – testimonia all’Adnkronos un amico costantemente in contatto con l’armatore, Fabio Colivicchi, direttore del sito specializzato Saily.it – , ha affittato un piccolo aereo per effettuare una ricognizione, ma non ha visto niente. Sono arrivati oltre Lampedusa, in direzione Tunisia; hanno sorvolato Gozo e Malta;sono stati sull’ultimo punto di segnalazione, e non hanno visto né la barca né eventuali detriti, sacchi di vele e altro del genere”.

“L’affondamento – dice ancora Colivicchi – è estremamente difficile, quasi impossibile, visto che ha 6 compartimenti stagni per i due scafi laterali e due in quello centrale”, in tutto 14 su 60 piedi (circa 18 metri); “per lui è sicuro al 100% che qualcuno sia salito a bordo: il comportamento dello Yellow Brick (il segnalatore di posizione, seguito via app e a bordo sulle barche da regata, ndr) è stato anomalo: sono apparsi tre segnali di allarme, cosa che si può fare solo pigiando un pulsante. Segno che qualcuno lo stava maneggiando per provare a spegnerlo senza sapere come fare, prima probabilmente di buttarlo a mare”.