Iraq, “spari su manifestanti: 18 morti” 

Iraq, spari su manifestanti: 18 morti

(Foto Afp)

Pubblicato il: 29/10/2019 10:07

Sarebbero almeno 18 le persone rimaste uccise e 800 quelle ferite a Kerbala, città santa degli sciiti in Iraq. Ad aprire il fuoco contro i manifestanti riuniti in un sit-in in una piazza della città, secondo un testimone oculare, sarebbero stati “uomini armati incappucciati che indossavano abiti civili”. Secondo lo stesso testimone i manifestanti sono finiti anche nel mirino di uomini che, a bordo di una macchina che viaggiava ad alta velocità, hanno aperto il fuoco decine di persone.

In un primo momento sembrava che a essere intervenuti nella notte contro i manifestanti erano state le forze di sicurezza. A fornire il bilancio delle vittime è stata anche la Commissione irachena per i diritti umani, secondo cui diverse persone sono rimaste intossicate per l’uso di “gas”, non meglio precisati, e molte famiglie non sarebbero riuscite a portare i feriti negli ospedali a causa della “situazione molto pericolosa” nella città. L’agenzia irachena Ilna parla di 112 feriti, citando un bilancio del dipartimento locale della Sanità.

Ma le forze di sicurezza e le autorità di Kerbala negano le notizie che parlano di un “massacro” di manifestanti. Sul suo account ufficiale Facebook la polizia nega si siano registrate vittime e conferma solo la morte di una persona deceduta in circostanze che non hanno nulla a che vedere con le proteste. Il messaggio bolla inoltre come “fake tutti i video” pubblicati nelle ultime ore, che – si legge – “hanno l’unico obiettivo di alimentare la rabbia della popolazione”.

La polizia di Kerbala minaccia azioni legali contro i media “che tenteranno di rovinare la reputazione della città di Kerbala”. Alla tv satellitare al-Arabiya, anche il comando delle operazioni delle forze di sicurezza nella regione nega ci siano vittime nelle manifestazioni a Kerbala. Una secca smentita è arrivata poi dal governatore di Kerbala, che all’agenzia irachena Ilna ha negato ci siano vittime tra i manifestanti per mano delle forze di sicurezza.