Musica: ‘Non so dimenticare’, la ‘dedica’ di Antonio Carluccio ai padri separati 

'Non so dimenticare', la dedica del cantautore Carluccio ai padri separati

‘Non so dimenticare’, il nuovo singolo di Antonio Carluccio è dedicato ai padri separati

Pubblicato il: 03/01/2020 20:48

Il titolo del single, “Non so dimenticare”, dice già molto di un brano che affronta un tema drammatico che nel nostro Paese coinvolge oltre 4 milioni di uomini, padri separati, molti dei quali costretti a vivere sotto la soglia di povertà. A parlarne, anzi a cantarne la storia con un brano acustico cantautorale, è Antonio Carluccio, 39 anni, cantautore, compositore, attore-cantante.

La clip “Non so dimenticare” è il single con il quale il cantautore lancia l’album “La Parola”, in uscita nei primi mesi del 2020. Si tratta di un disco emergente di un artista giovane con alle spalle una carriera come vocalist e diverse apparizioni al Festival di Sanremo, la prima ad appena 21 anni con Giorgia.

Per Carluccio anche tante collaborazioni con artisti di calibro internazionale, come Michael Bolton, Anastacia, Laura Pausini e di moltissimi artisti Italiani come Eduardo De Crescenzo, Pino Daniele, Renato Zero. Parallelamente all’attività di vocalist, la sua più grande passione, la composizione, e un duetto con Fiorella Mannoia nel brano “Creature”, ad impreziosire la giovane carriera dell’artista.

“Il brano “Non so dimenticare” – spiega Antonio Carluccio – racconta il dramma della separazione e l’incapacità di andare avanti per far spazio ad una nuova vita. Dimenticare gli ex a volte è davvero impossibile e la scomparsa di una persona importante dalla propria vita è già un fattore traumatico che può segnare dei lunghi periodi di sconforto. Spesso poi la separazione coinvolge anche i figli, con la conseguenza che il dolore si raddoppia”.

“Molto spesso a farne le spese – aggiunge- in maniera più devastante è la figura paterna, che dovrà lasciare la casa dove dorme con i propri figli, per trovarsi nuova sistemazione”. Quello raccontato da Carluccio è un dramma che in Italia, secondo un recente rapporto della Caritas, coinvolge circa 4 milioni di padri separati, 800mila dei quali costretti a vivere sotto la soglia di povertà.

“Mi sembrava giusto denunciare questa situazione d’isolamento e di solitudine con cui molti uomini affrontano questo dramma – spiega Carluccio- Il padre separato non fa rumore, non chiede aiuto, si vergogna. Lo riconosci dallo sguardo perso e remissivo”.

Il prossimo album “La Parola” nasce con l’obiettivo di rimettere la forma testuale al centro del progetto artistico. “In un periodo in cui è il suono principalmente elettronico a farla da padrone – spiega ancora Carluccio – il mio sogno è quello di proporre un ritorno, appunto, alla parola e ai concetti portavoce di messaggi forti e capaci di toccare in profondità le persone”.

“Il mio album – anticipa- che sarà quasi completamente acustico, ha l’obiettivo di proporre agli ascoltatori un progetto cantautorale elegante in grado di accostare la musica ai testi, alla parola stessa”.