Legge elettorale, raggiunta la quadra 

Legge elettorale, nessun accordo nella maggioranza

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Pubblicato il: 08/01/2020 18:29

Nessuna intesa nella maggioranza sulla legge elettorale. Questo l’esito della riunione ‘tecnica’ del pomeriggio. L’iniziativa ora passa direttamente al presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, che giovedì presenterà un testo come base di partenza per avviare l’iter della legge in Parlamento. Lo ha spiegato lo stesso Brescia al termine dell’incontro.

“Alla fine di svariate riunioni non abbiamo raggiunto un accordo per depositare una proposta di legge a firma di tutta la maggioranza. Quindi, ho deciso di assumere io l’iniziativa istituzionale” ha affermato Brescia. “Preparerò un testo per depositarlo già domani come presidente della commissione – ha aggiunto -, così da offrire al dibattito parlamentare un punto di partenza”. La proposta, ha spiegato, verterà su un sistema “proporzionale, con soglia di sbarramento alta“.

“Al termine degli incontri svolti nelle ultime settimane dai gruppi di maggioranza, anche con i gruppi di opposizione, ritengo di essere nelle condizioni, dato il mio ruolo istituzionale, di offrire alla discussione parlamentare una proposta di riforma elettorale che preveda l’eliminazione dei collegi uninominali, un sistema proporzionale con soglia di sbarramento nazionale al 5% e un diritto di tribuna”. Il testo depositato giovedì ”per renderne possibile l’incardinamento già lunedì prossimo”, ha evidenziato Brescia.

In merito alla riunione della maggioranza, fonti parlamentari della stessa fanno notare che il 95% dei gruppi sono d’accordo sull’ipotesi di una legge elettorale proporzionale con soglia di accesso al 5%. Gli stessi gruppi, nell’iter della legge in commissione, sperano comunque di riuscire a superare le resistenze di Leu.

LEU – “Vedremo questa proposta e ci ragioneremo” dice all’Adnkronos Federico Fornaro, capogruppo di Leu alla Camera. Sulla soglia al 5%, Leu (in particolare la presidente del Misto al Senato, Loredana De Petris) ha già manifestato le sue perplessità. “Permangono differenze. Anche se va ricordato – ha aggiunto Fornaro – che ci muoviamo in un quadro in cui è stato accantonato il maggioritario per andare invece su un sistema proporzionale. E questo è positivo. Poi è ovvio che bisogna dosare bene gli ingredienti altrimenti anche le migliori intenzioni possono portare eterogenesi dei fini”.

PD-M5S – “Consideriamo l’iniziativa annunciata dal presidente Brescia un fatto positivo” hanno affermato Dario Parrini, capogruppo Pd Commissione Affari Costituzionali del Senato, Anna Macina, capogruppo M5S Commissione Affari Costituzionali Camera, Marco Di Maio, capogruppo Italia Viva Commissione Affari Costituzionali del Senato, e Gianclaudio Bressa, capogruppo Autonomie Commissione Affari Costituzionali del Senato. “La soluzione di agire sulla legge elettorale vigente adottando un sistema proporzionale con soglia di sbarramento nazionale al 5% – osservano da Pd, M5S, Italia Viva e Autonomie – è una base su cui avviare il confronto in Parlamento per arrivare a un consenso ampio su regole di voto utili a ridurre la frammentazione e a favorire la formazione di maggioranze di governo”.

ITALIA VIVA – Dopo la riunione, fonti di Italia Viva sottolineano che c’è un giudizio positivo sull’ipotesi di una legge elettorale proporzionale con soglia nazionale al 5%. C’è invece contrarietà rispetto a quello che viene definito diritto di tribuna, ma che rischia di non essere altro se non un modo di bypassare la stessa soglia del 5% e, dunque, di riportare a una frammentazione del quadro politico.