Kirk Douglas, ecco i cinque film capolavoro 

Kirk Douglas, ecco i cinque film capolavoro

(Afp)

Pubblicato il: 06/02/2020 14:56

Titano di Hollywood, con il suo record di longevità, con tre nomination all’Oscar, che poi vincerà solo alla carriera nel 1996, Kirk Douglas ha interpretato quasi 90 film, legando la sua fama a memorabili titoli come “Sfida all’O.K. Corral” (1957), “Orizzonti di gloria” (1957) e “Spartacus” (1960), entrambi diretti da Stanley Kubrick.

Caratterizzato da una personalità tormentata, dominata da una forte ambizione animata da un incessante desiderio di autoaffermazione, Douglas, divo dal temperamento difficile e spregiudicato, temprato da saldi principi democratici, all’inizio degli anni Cinquanta divenne uno dei nomi più prestigiosi e contesi dalle majors, con le quali ebbe sempre un rapporto contrastato.

Per il suo fisico asciutto e atletico, con la mascella piatta, lo sguardo duro e beffardo e con l’inconfondibile fossetta sul mento, Duglas ebbe l’opportunità di ricoprire ruoli assai diversi in film appartenenti a vari generi, che scelse con estrema cura, riuscendo a costruire una filmografia ricca di titoli di rilievo, senza mai rinunciare alla possibilità di discutere, alla pari, scelte di regia e aspetti recitativi con grandi autori. Ma fondamentali restano, nella carriera dell’attore, cinque capolavori:

– “Sfida all’O.K. Corral” (1957) è un western diretto da John Sturges, con Burt Lancaster e Kirk Douglas, liberamente ispirato ad un evento reale avvenuto il 26 ottobre 1881, la sparatoria all’O.K. Corral. E’ una delle leggendarie e più rappresentate pagine del West. È la storia dell’altalenante amicizia tra l’integerrimo sceriffo Wyatt Earp (Burt Lancaster) e il tormentato Doc Holliday (Kirk Douglas), sregolato ex dentista afflitto dalla tubercolosi. Di fronte alla minaccia dei Clanton e dell’antipatico pistolero Johnny Ringo, Wyatt metterà fine alla contesa con l’epico scontro al “corral”, il “recinto dei cavalli” dove è fissato il cruento appuntamento, con l’aiuto dei suoi fratelli, ma soprattutto dell’implacabile Doc.

– “Orizzonti di gloria” (1957) fu scritto e diretto da Stanley Kubrick e fu tratto dal romanzo omonimo di Humphrey Cobb. È il quarto lungometraggio Kubrick che per la seconda volta si misura con scenari di guerra e con quel mondo militare che qui, come in diversi film successivi, sottopone ad una critica talmente severa da suscitare reazioni e prese di distanza. La storia prende ispirazione da episodi realmente accaduti all’interno dell’esercito francese durante la prima guerra mondiale. Seppur ambientato nelle retrovie francesi, la pellicola, a causa del rifiuto da parte del governo francese di autorizzarne le riprese, fu girata in Germania Ovest. Nel 1992 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Spartacus” (1960) è il kolossal diretto da Stanley Kubrick, tratto dall’omonimo romanzo di Howard Fast. Narra la vita dello schiavo che sfidò la Repubblica romana: il gladiatore trace Spartaco. Il film iniziò sotto la regia di Anthony Mann, che però dopo breve tempo fu licenziato dal produttore e protagonista Kirk Douglas e sostituito alla regia da Kubrick, dal quale Douglas era già stato diretto tre anni prima in “Orizzonti di gloria”. Si tratta del primo lungometraggio a colori del regista (egli aveva già diretto il cortometraggio “The Seafarers” a colori). Nel 2007 l’American Film Institute l’ha inserito all’ottantunesimo posto della classifica dei cento migliori film americani di tutti i tempi (nella classifica originaria del 1998 non era presente).

– “Sette giorni a maggio” (1964) è diretto da John Frankenheimer, tratto dall’omonimo romanzo di Fletcher Knebel e Charles W. Bailey del 1962. È una storia fantapolitica che propone un possibile scenario all’interno della realtà della Guerra fredda e del clima di acceso contrasto politico-ideologico, dove Burt Lancaster e Kirk Douglsa tornano a recitare insieme.

– “Gli eroi di Telemark” (1965) diretto da Anthony Mann è un kolossal bellico ambientato durante il corso della seconda guerra mondiale, quando i partigiani norvegesi rendono inservibile uno stabilimento di acqua pesante, che serve alla fabbricazione della bomba atomica, sfruttato dai tedeschi. Il professor Rolf Pedersen (Douglas) dell’Università di Oslo viene contattato da un membro della resistenza per organizzare una squadra di sabotaggio dell’impianto di Telemark con il supporto tecnico dei servizi segreti inglesi.