Dai trasporti allo smart working, verso una nuova stretta 

Dai trasporti allo smart working, verso una nuova stretta

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Pubblicato il: 18/03/2020 21:29

Nel giorno nero per numero di vittime475, mai così tante in 24 ore nemmeno in Cina – nel governo si fa spazio l’idea di una nuova stretta sulle misure per contrastare l’avanzare del Covid-19. Non solo lo stop al jogging, già anticipato dal ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, ma, a quanto apprende l’Adnkronos da fonti di governo, anche un giro di vite sui trasporti pubblici e sulle aziende, per spingerle in maniera netta a ricorrere allo smart working, quando fattibile, lasciando i dipendenti a casa. “Ma la stretta sarà su tutto, non solo trasporti…”, – conferma una fonte di governo di primo piano all’Adnkronos. E potrebbe arrivare “già domani”. “Il Governo sta valutando in queste ore, se nelle prossime ore si tratterà di fare una stretta ulteriore che incide sui comportamenti, la faremo”, conferma anche il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia. Giro di vite in arrivo, dunque, mentre si fa largo la convinzione nell’esecutivo che le misure restrittive che costringono a casa gli italiani andranno ben oltre il 3 aprile, a partire dalla chiusure delle scuole. “Penso sia inevitabile”, l’ammissione di Boccia. All’indomani della firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al dl Cura Italia, si ragiona intanto anche sulle nuove misure da adottare per frenare il contagio economico del Coronavirus.

Il decreto per dare sostegno a sanità, famiglie, imprese e lavoratori “non verrà stravolto in Parlamento -assicura una fonte di governo- Se il 3 aprile il blockdown verrà confermato, come ormai è abbastanza evidente a tutti, si farà un decreto della stessa entità del provvedimento varato per proseguire la fase I, prorogando, semplicemente, le misure adottate. Appena riapre il Paese si possono dare incentivi diversi, di spinta all’economia. Ora dobbiamo dare sostegno, poi far tornare a crescere il Paese”. Anche se c’è chi, nel governo, preme affinché le due strade – sostegno e nuovo respiro all’economia – vengano percorse insieme. Non attendendo la fine dell’emergenza: per l’Italia potrebbe essere troppo tardi.