Corinaldo, domani alla sbarra i 6 della banda dello spray 

Corinaldo, domani alla sbarra i 6 della banda dello spray

Fotogramma

Pubblicato il: 29/07/2020 16:52

dall’inviata Silvia Mancinelli

A un anno e otto mesi dalla strage al locale ‘Lanterna Azzurra’ a Corinaldo, ad Ancona, domani mattina nell’aula del tribunale di viale Mazzini si ritroveranno per la prima sentenza i sei imputati Ugo Di Puorto, Andrea Cavallari, Moez Akari, Raffaele Mormone, Souhaib Haddada e Badr Amouiyah. Tutti tra i 21 e i 23 anni, in concorso fra loro e con un altro coetaneo morto ad aprile 2019, sono accusati di omicidio preterintenzionale, associazione per delinquere finalizzata a furti e rapine, lesioni personali anche gravi, rapine e furti con strappo. Per loro, i pm Paolo Gubinelli e Valentina Bavai, hanno chiesto condanne dai 16 ai 18 anni di carcere, che tengono conto della riduzione di un terzo per la scelta del rito abbreviato.

I sei avrebbero spruzzato spray urticante all’interno del locale dove era in programma il concerto di Sfera Ebbasta con l’intento di mettere a segno rapine nel frastuono generale. Nel panico generale all’uscita morirono, accalcati dopo il crollo di un ponticello, Asia Nasoni ed Emma Fabini, 14enni di Senigallia, Daniele Pongetti di 16 anni anche lui di Senigallia, Benedetta Vitali, 15 anni di Fano; Mattia Orlandi, 15 anni di Frontone; ed Eleonora Girolimini, 39 anni di Senigallia, la mamma che aveva accompagnato la figlia di 11 anni al concerto.

Era la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018: la capsaicina e la diidrocapsaicina diffuse nel chiuso della sala causarono lesioni personali a circa 200 persone, in particolare irritazioni della cute, della gola delle alte vie respiratorie, lacrimazione, visione confusa, ipersalivazione, nausea e vomito, difficoltà di visione, bruciore, scarsa capacità di movimento fino alla perdita del controllo dei movimenti, difficoltà di respirazione nonché stati di ansia, paura e attacchi di panico dalle quali derivavano malattie con prognosi variabili da 3 a 30 giorni.

I sei, domani davanti al Gup Paola Moscaroli, partecipavano secondo le accuse a un’associazione che commetteva furti con strappo e rapine all’interno di discoteche o locali vari, in occasione di esibizioni di artisti o eventi che richiamavano un numero elevato di persone. Collaudato il modus operandi della banda: prima distraevano la vittima tramite spintonamenti o fingendo di utilizzare il cellulare per fare foto o video; un altro strappava le collane o altri gioielli indossati dalle vittime, di solito in coincidenza con l’annuncio dell’arrivo dell’ospite nel locale o con la diffusione di fumi coreografici; infine un altro riceveva e nascondeva la refurtiva subito dopo il colpo. In caso di reazione della vittima o per approfittare di situazioni di panico o di concitazione usavano anche spray contenenti sostanze urticanti come, appunto, la capsaicina e la driidocapsaicina.