Crisi governo Conte, da oggi le consultazioni: le news  

(Adnkronos)

Con le dimissioni del premier Giuseppe Conte la crisi di governo è entrata nella fase cruciale. Nel giorno in cui iniziano le consultazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è nato ufficialmente il gruppo ‘Europeisti’ al Senato ma senza lady Mastella. Ecco tutte le notizie di oggi.

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10.47 – “L’articolo del Corriere della Sera ci risulta francamente surreale e lo smentiamo con forza. Nel pezzo ogni presunto contatto tra Di Maio e Renzi viene smentito dai renziani, dal nostro staff, ma d’improvviso spuntano fuori non meglio identificate fonti qualificate che, senza indicare un quando, un come, un dove, un perché, lasciano intendere che, appunto, ci siano stati contatti tra i due leader. Non si sa di che genere, in quale forma, a proposito di cosa: generici e confusi contatti. E questi nebulosi contatti riescono magicamente ad occupare allo stesso tempo una sola riga del pezzo ma oltre metà del titolo. Come diceva qualcuno, a pensar male si fa peccato ma molto spesso si indovina”. Lo scrive lo staff del ministro degli Esteri Luigi di Maio.

“Il ministro Di Maio – prosegue – non sente Matteo Renzi da settimane e settimane. Al contempo, mantiene cordiali rapporti con molti esponenti di IV e non se ne vergogna affatto, è ciò che del resto si verifica per molti altri esponenti di governo e non. Questa continua ricostruzione falsa, drammaturgica e dietrologica del sospetto sta diventando francamente stucchevole e la consideriamo uno dei sintomi di questo clima avvelenato. Il ministro Di Maio è ad oggi tra le persone più vicine al presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed è colui che si è adoperato in prima persona nell’individuazione dei costruttori per un consolidamento della maggioranza”.

10.44 – La Direzione nazionale del Pd è stata spostata alle 16 a causa di votazioni in Parlamento. Lo rende noto l’ufficio stampa del Pd.

10.41 – “Io credo che le dimissioni di Conte siano state un elemento di chiarezza e distensione per certi aspetti, per cui ci possono essere i presupposti per provare a ricominciare. Ma è chiaro che bisogna abbassare il livello di pregiudizi, dei veti, delle incompatibilità personali. Dobbiamo mettere da parte le simpatie e le antipatie, altrimenti non ne usciamo”. Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, intervenendo a ‘Omnibus’ su La7. Secondo Nardella, occorre “fare uno scatto in avanti sui punti, su come vogliamo affrontare il Recovery Fund, sulla questione del Mes” perché “in una situazione di emergenza come questa o si fanno passi avanti coraggiosi, innovativi o rimaniamo fermi”. Infine, per il sindaco di Firenze è “difficile che Conte non riceva un incarico a formare un altro Governo, poi da qui ad avere una maggioranza larga e solida che si auspica ce ne passa”, ma “se si mettono in campo altri nomi è chiaro che si uccide fin dall’inizio l’ipotesi di un percorso quantomeno lineare di un Conte ter”.

10.37 – “Rimane il mio impegno a sostenere il presidente Conte, ma un nuovo gruppo senza omogeneità politica e con esperienze diversissime non è quello che auspico in vista di un nuovo progetto, quello del ‘Meglio Noi’, cui, con altri all’esterno del Parlamento, stiamo dando vita”. Lo dichiara la senatrice Sandra Lonardo.”I responsabili, singolarmente – spiega – sono stati fondamentali per evitare che si precipitasse nella crisi di sistema, ora, però, occorre ricomporre ed allargare il più possibile senza esclusioni”.

“Auspico che, con la guida di Conte, tutte le forze politiche, che avevano costituito la sua esperienza di Governo, mettano da parte le ostilità inutili ed incomprensibili e lavorino per un Governo che dia fiducia ad un Paese scosso ed impaurito, che non comprende le ragioni della crisi”. Lonardo ricorda che “nella mia storia ho visto incomprensioni tra i cavalli di razza democristiani, ma che, al momento giusto, sapevano mettere da parte anche i litigi ed i difficili rapporti umani per il bene della Dc e per il bene del Paese. A Conte e Renzi è richiesto altrettanto oggi, con la mediazione politica del Pd, che deve svolgere questa funzione di pacificazione”, conclude Lonardo.

10.23 – “Una crisi insensata rallenta provvedimenti essenziali per gli italiani. Noi, però, continuiamo a lavorare per dare aiuti alle famiglie, alle imprese, ai lavoratori. E teniamo ferma la prospettiva di proseguire con Giuseppe Conte per garantire al Paese il rilancio che merita”. Lo afferma in un Tweet il ministro per la Pa Fabiana Dadone.

10.21 – “L’idea di affidare le sorti del governo che affronti con efficienza la più grande vaccinazione di massa e investa non per le prossime elezioni ma per le future generazioni 209 miliardi di risorse europee a un gruppo eterogeneo e litigioso di 9/10 senatori, impegnati in una legittima ma sgangherata operazione trasformista imbellettata dalla nobile etichetta di ‘europeisti’ per il Conte ter, dice tutto sulla necessità di un altro premier e un’altra più ampia maggioranza. È possibile, si provi, si faccia”. Lo scrive su Facebook il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova.

10.03 – “Se passerò con gli europeisti? Per ora no”. Taglia corto con l’AdnKronos il senatore del Misto, Mario Michele Giarrusso, ex Cinque stelle, tra i nomi più gettonati tra coloro che potrebbero dare sostegno al premier dimissionario Giuseppe Conte, in vista di un Conte ter. Poi Giarrusso spiega che “le novità dovete chiederle al Maie”.

10.02 – L’ex azzurra Sandra Lonardo alla fine è rimasta, a sorpresa, fuori dalla partita degli ‘Europeisti’. Il colpo di scena si sarebbe consumato ieri sera alla fine di una giornata convulsa per l’’Avvocato del popolo’ che decide di lanciare un appello finale a tutti coloro che hanno “a cuore le sorti della repubblica, in nome di un governo di salvezza nazionale”. Lonardo, a quanto apprende l’Adnkronos da fonti parlamentari della maggioranza, si sarebbe tirata fuori dopo un acceso botta e risposta con Maria Rosaria Rossi sul simbolo del costituendo gruppo. Raccontano che Lonardo avrebbe voluto inserire accanto al logo del Maie e del Centro democratico anche il suo simbolo ‘Noi campani’ con cui si era presentata alle ultime regionali in Campania a sostegno di De Luca ma l’ex forzista Rossi si sarebbe opposta. Al punto di minacciare di lasciare il tavolo delle trattative, rischiando, con un senatore in meno necessario a creare il gruppo come da regolamento, di mandare tutto all’aria. Alla fine, ad avere la meglio, riferiscono le stesse fonti, sarebbe stata Rossi che avrebbe trovato in zona Cesarini due ‘responsabili’ (uno al posto di lady Mastella) per garantire la nascita del Nuovo contenitore politico pro Conte. Rossi smentisce nettamente questa ricostruzione ma chi ha partecipato attivamente alle trattative conferma le tensioni sulla questione del simbolo.

10.01 – “Per ora mi pare che non cambi nulla, per eventuali novità bisogna aspettare venerdì”. Lo dice all’AdnKronos Paolo Romani, senatore di Cambiamo, rispondendo a una domanda sulla situazione al Senato, dove si riaccende il ‘dialogo’ con i possibili responsabili, dopo l’appello Facebook, fatto ieri sera dal premier dimissionario, Giuseppe Conte.

9.57 – Con la nascita del nuovo Gruppo Europeisti-Maie-Centro democratico non cambiano gli equilibri della maggioranza in Senato. I dieci senatori che hanno dato vita alla nuova formazione hanno infatti tutti quanti votato la fiducia al governo il 19 gennaio scorso, contribuendo al raggiungimento dei 156 voti che hanno permesso l’approvazione della risoluzione presentata dalla maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Inoltre i senatori Gianni Marilotti e Tatjana Rojc facevano già parte del centrosinistra in quanto provengono dal Gruppo delle Autonomie e dal Pd. Per il resto Raffaele Fantetti, Maurizio Buccarella, Adriano Cario, Saverio De Bonis e Ricardo Merlo erano nel Misto componente Maie; Gregorio De Falco nel Misto componente Azione; Andrea Causin e Maria Rosaria Rossi in Forza Italia.

9.26 – Nasce al Senato il nuovo Gruppo Europeisti-Maie-Centro democratico. Lo ha annunciato il presidente, Elisabetta Casellati. Ne fanno parte i senatori Buccarella, Cario, Causin, De Bonis, De Falco, Fantetti, Marilotti, Merlo, Rossi, Rojc. Capogruppo sarà Raffaele Fantetti, vice Andrea Causin.

9.06 – “Sì, in effetti sono fuori dal Gruppo che sarebbe nato in Senato. Non ho mai firmato”. Lo conferma all’Adnkronos la senatrice Sandra Lonardo.

8.45 – Nasce ufficialmente il gruppo dei ‘Responsabili’ al Senato senza lady Mastella. Indicata come una dei principali sponsor dell’operazione costruttori pro Conte, l’ex azzurra Sandra Lonardo alla fine resta, a sorpresa, fuori dalla partita. Il colpo di scena si consuma ieri sera alla fine di una giornata convulsa per l’avvocato del popolo che decide di lanciare un appello finale a tutti coloro che hanno a cuore le sorti della Repubblica , in nome di un governo di salvezza nazionale. Lonardo, a quanto apprende l’Adnkronos, si sarebbe tirata fuori dopo un acceso botta e risposta con Maria Rosaria Rossi sul simbolo nel costituendo gruppo. Stamattina è attesa a Palazzo Madama la formalizzazione e l’annuncio della nuova formazione centrista.

8.27 – “Conte ha già provato a fare a meno di noi. Mi pare che non ci sia riuscito. Errare è umano, perseverare è semplicemente inutile. Buon lavoro al nuovo Gruppo, se mai si costituirà. Mi pare che non stia allargando la maggioranza ma tenendo insieme persone che hanno già votato sì alla fiducia, da Ciampolillo a Maria Rosaria Rossi”. Lo dice Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia viva alla Camera, intervistata da ‘Il Messaggero’.

8.10 – “Abbiamo il dovere di cercare di lavorare con un governo politico che rilanci la propria azione e la propria credibilità, che faccia le riforme necessarie alla governabilità e a rendere esecutivo il Recovery. Ma abbiamo sempre messo un paletto: no alle forze sovraniste”. Lo dice, intervistata dal Corriere della Sera, Debora Serracchiani, vicepresidente del Pd. “II nostro segretario Zingaretti – osserva – ha più volte sottolineato la necessità di appellarsi a forze europeiste e democratiche. Anche queste forze dovranno pronunciarsi. Ma, ripeto, tutto resta nelle mani del presidente Mattarella”.

8.01 – “Chi spera in un governo guidato da me resterà deluso. Perché la soluzione è un Conte ter, con una maggioranza simile a quella che ha sostenuto l’ultimo esecutivo. Se non ci riescono, allora vedo le elezioni”. Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani, ex commissario alla Spending Review, lo afferma a ‘La Stampa’. Le priorità, dice, sono altre rispetto a un “tira e molla” che “sta rallentando” la missione chiave del Paese: approvare un Recovery Plan e mettere in campo “alcune delle riforme che necessarie al Paese per portare la crescita a quel 2% l’anno che ci consentirebbe di recuperare il tempo perduto”.