Covid Basilicata, 87 nuovi contagi e 5 morti: bollettino

Potenza, 17 feb. (Adnkronos)

Sono 87 i nuovi contagi da coronavirus in Basilicata secondo il bollettino di oggi. Registrati inoltre altri 5 morti. 1.252 i tamponi molecolari effettuati ieri nella Regione. Dei cinque decessi registrati, quattro sono lucani (1 di Melfi, 1 di Muro Lucano, 2 di Potenza) e uno riguarda una persona della Puglia. I lucani guariti sono 85.

Aggiornando i dati complessivi, i lucani attualmente positivi scendono a 3.232 (-6), di cui 3.153 in isolamento domiciliare, mentre sono 10.453 le persone residenti in Basilicata guarite dall’inizio dell’emergenza sanitaria e 347 quelle decedute. Le persone attualmente ricoverate nelle strutture ospedaliere lucane sono 79: al San Carlo di Potenza 31 nel reparto di Malattie infettive, 21 in Pneumologia, 7 in Medicina d’urgenza e 4 in Terapia intensiva; all’ospedale Madonna delle Grazie di Matera 8 nel reparto di Malattie infettive, 5 in Pneumologia e 3 in Terapia intensiva.

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono stati analizzati 225.482 tamponi molecolari, di cui 208.725 sono risultati negativi, e sono state testate 137.928 persone.

Covid Friuli, 252 nuovi contagi e 7 morti: bollettino

Palmanova, 17 feb. (Adnkronos)

Sono 252 i nuovi contagi da coronavirus in Friuli Venezia Giulia secondo il bollettino di oggi. Registrati inoltre altri 7 morti. Su 7.563 tamponi molecolari effettuati in 24 ore, la percentuale di positività è del 3,33%. Sono inoltre 2.309 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 81 casi (3,5%). I ricoveri nelle terapie intensive scendono a 59 così come si riducono quelli in altri reparti (384). Lo comunica il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi.

I decessi complessivamente ammontano a 2.722, con la seguente suddivisione territoriale: 613 a Trieste, 1.357 a Udine, 577 a Pordenone e 175 a Gorizia. I totalmente guariti sono 58.807 e i clinicamente guariti 1.840, mentre calano le persone in isolamento, che oggi risultano essere 8.969. Dall’inizio della pandemia in Friuli Venezia Giulia sono risultate positive al Covid-19 complessivamente 72.781 persone con la seguente suddivisione territoriale: 14.267 a Trieste, 32.659 a Udine, 16.367 a Pordenone, 8.629 a Gorizia e 859 da fuori regione.

Covid Abruzzo, 438 nuovi contagi e 6 morti: bollettino

Pescara, 17 feb. (Adnkronos)

Sono 438 i nuovi contagi da coronavirus in Abruzzo secondo il bollettino di oggi. Registrati inoltre altri 6 morti. Sono complessivamente 49.229 i casi positivi al Covid 19 registrati nella Regione dall’inizio dell’emergenza. I nuovi casi sono di età compresa tra 6 mesi e 97 anni. I positivi con età inferiore ai 19 anni sono 86, di cui 11 in provincia dell’Aquila, 28 in provincia di Pescara, 36 in provincia di Chieti e 11 in provincia di Teramo. Il bilancio dei pazienti deceduti registra 6 nuovi casi e sale a 1.588 (di età compresa tra 53 e 96 anni, 3 in provincia di Chieti, 1 in provincia dell’Aquila, 1 in provincia di Teramo e 4 in provincia di Pescara). Lo comunica l’Assessorato regionale alla Sanità.

Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 35.434 dimessi/guariti (+529 rispetto a ieri). Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 12.207 (-97 rispetto a ieri). Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 690644 tamponi molecolari (+4732 rispetto a ieri) e 182.173 test antigenici (+5087 rispetto a ieri). Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari a 4.5 per cento.

Sono 551 i pazienti (+16 rispetto a ieri) ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 63 (-1 rispetto a ieri con 4 nuovi ricoveri) in terapia intensiva, mentre gli altri 11.593 (-112 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. Del totale dei casi positivi, 12.787 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+48 rispetto a ieri), 11830 in provincia di Chieti (+147), 12061 in provincia di Pescara (+161), 11944 in provincia di Teramo (+57), 405 fuori regione (-2) e 202 (+27) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.

Covid Gb, Johnson: “Riapriremo a tappe”

La campagna vaccinale nel Regno Unito sta dando “segnali molto incoraggianti” riguardo all’abbassamento dei contagi. Lo ha detto il premier Boris Johnson, oggi in vista ad un centro per le vaccinazioni allestito nello stadio di Cwmbran, nel Galles meridionale. “Credo che in tutto il Regno Unito ci sia stata una performance straordinaria per le vaccinazioni”, ha sottolineato Johnson.

Il premier ha poi fornito qualche accenno della ‘roadmap’ per il graduale ritorno alla normalità, che illustrerà ufficialmente il 22 febbraio. Il Paese riaprirà a “tappe”, con il settore dell’hospitality che sarà probabilmente l’ultimo a riaprire, ha indicato Johnson, sottolineando la necessità di riaprire l’economia “con cautela”, per fare in modo che i progressi raggiunti nella lotta alla pandemia siano irreversibili.

Covid Gb, Johnson: “Riapriremo a tappe”

La campagna vaccinale nel Regno Unito sta dando “segnali molto incoraggianti” riguardo all’abbassamento dei contagi. Lo ha detto il premier Boris Johnson, oggi in vista ad un centro per le vaccinazioni allestito nello stadio di Cwmbran, nel Galles meridionale. “Credo che in tutto il Regno Unito ci sia stata una performance straordinaria per le vaccinazioni”, ha sottolineato Johnson.

Il premier ha poi fornito qualche accenno della ‘roadmap’ per il graduale ritorno alla normalità, che illustrerà ufficialmente il 22 febbraio. Il Paese riaprirà a “tappe”, con il settore dell’hospitality che sarà probabilmente l’ultimo a riaprire, ha indicato Johnson, sottolineando la necessità di riaprire l’economia “con cautela”, per fare in modo che i progressi raggiunti nella lotta alla pandemia siano irreversibili.

Crisanti: “Rischiamo 40mila casi al giorno a metà marzo”

(Adnkronos)

“Avanti con le zone gialle e potremmo arrivare a 40mila casi” di coronavirus al giorno “a metà marzo”. Il professor Andrea Crisanti delinea questo scenario in assenza di misure di contrasto alla diffusione della variante inglese del coronavirus. “Perché si parla di lockdown in Italia? Credo sia dovuto ad ultima analisi Iss sulla variante inglese: su 100 casi, 18 sono stato infettati dalla variante inglese. E questa non è una buona notizia, perché questa variante ha una capacità di trasmissione molto potente. Se mi aspetto un aumento dei contagiati? Sì, nelle prossime due o tre settimane. L’allarme degli scienziati è dovuto a questa situazione. Prima di Natale, da noi la variante inglese era un elemento occasionale. Se si continua con le zone gialle e si fanno addirittura bianche, senza adottare misure di contenimento, potremmo tranquillamente arrivare a 30/40mila casi entro metà marzo. Dobbiamo fare si che questo non accada, bisogna anticipare il virus”, aggiunge a Un giorno da pecora.

“Se ci sono zone con la variante brasiliana va bloccato tutto. Le zone rosse non bastano se ci sono focolai con la variante brasiliana o sudafricana: se si diffondono queste varianti, abbiamo eliminato l’arma del vaccino. Serve una strategia di medio contenimento con zone arancioni e zone rosse, ma se c’è la variante brasiliana bisogna bloccare tutto. In Italia ci sono un paio di focolai, in Umbria e in Abruzzo, in questo casi bisogna chiudere tutto, fare un lockdown chirurgico”.

“Bannon pensava che Trump fosse affetto da demenza”

(Adnkronos)

Steve Bannon credeva che Donald Trump fosse affetto da sintomi di demenza senile e segretamente tentò di raccogliere il consenso per fare ricorso al 25esimo Emendamento e rimuoverlo dall’incarico. A raccontare un dettaglio inedito del controverso rapporto tra l’ex capo stratega della Casa Bianca e artefice della vittoria elettorale del 2016 e l’ex presidente è Ira Rosen, storico produttore televisivo del programma ’60 Minutes’ della Cbs, che ha scritto un nuovo libro di memorie, ‘Ticking Clock: Behind the Scenes at 60 Minutes’.

Intervenendo a Skullduggery, un podcast di Yahoo News, Rosen ha raccontato del suo tentativo di organizzare un’intervista con Bannon, definito “un gran chiacchierone, un grande pettegolo” e “la fonte di un sacco di giornalisti a Washington”. Nel suo libro, Rosen scrive che Bannon “pensava che Trump soffrisse di un’inizio di demenza e che vi fosse la reale possibilità che venisse rimosso dall’incarico attraverso il 25esimo Emendamento, attraverso il quale il governo può stabilire che il presidente non è più in grado mentalmente di assolvere ai suoi doveri”.

In effetti, il ricorso al 25esmimo Emendamento è stato discusso varie volte nel corso della presidenza Trump, in particolare dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio. Alla fine, si è deciso per l’impeachment, che ha poi portato alla seconda assoluzione per l’ex presidente. La rivelazione di Rosen, della quale dà conto il Guardian, potrebbe offrire anche una chiave di lettura inedita del brusco allontanamento di Bannon dalla Casa Bianca, deciso da Trump nell’agosto del 2017.

Bannon, ideologo dell’alt right Usa che ha tentato sortite anche in Europa, rientrò poi nell’orbita di Trump con l’approssimarsi delle elezioni 2020. Dopo la sconfitta elettorale, prima di lasciare la Casa Bianca Trump ha concesso la grazia a Bannon, nel frattempo finito in carcere (e poi liberato su cauzione) per un’inchiesta sulla presunta appropriazione indebita di fondi donati da privati cittadini per la costruzione del Muro al confine tra Usa e Messico.

Berlusconi: “Draghi delinea Italia capace di rialzarsi e ripartire”

(Adnkronos)

“Il presidente Draghi ha pronunciato un discorso dettagliato e di alto profilo, che guarda al futuro, che delinea un’Italia capace di rialzarsi e di ripartire. E’ quanto gli avevamo chiesto nell’indicare per primi la necessità di una formula di governo che riunisse l’Italia per una grande risposta di fronte all’emergenza”. Così Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, sottolineando che “quello delineato oggi non è il programma di una maggioranza politica, è un ‘comune denominatore’ nel quale si possono ritrovare forze politiche diverse e alternative fra loro”.

“La conferma della vocazione Europea e Atlantica come orizzonte del nostro Paese, l’impegno ad una riforma del fisco che comprende la riduzione del carico fiscale e ad una riforma burocratica che favorisca l’attività di impresa, gli investimenti in infrastrutture materiali e immateriali, sono tutti argomenti che rafforzano le ragioni del nostro sostegno al governo”, prosegue il leader azzurro.

“Così pure – aggiunge Berlusconi – ho preso atto con piacere dell’impegno a sostenere meglio le categorie fin qui non garantite, come il lavoro autonomo – cui aggiungerei il commercio, l’artigianato e il turismo – e considero essenziale il rilancio di una campagna vaccinale che non è ancora decollata e che deve vedere il concorso di tutte le strutture disponibili, pubbliche e private, prima che le varianti del virus scatenino una nuova e più grave ondata di contagi”.

Per Berlusconi “l’amore per l’Italia e il senso del dovere cui ha fatto riferimento il Presidente del Consiglio sono la stella polare che ha orientato il nostro impegno responsabile dall’inizio della pandemia, è la ragione per la quale abbiamo chiesto la nascita di questo governo e per la quale lo sosterremo con impegno e dedizione totale all’interesse del Paese”.

M5S, addio capo politico: via libera a governance a 5

(Adnkronos)

Addio capo politico del M5S e via libera definitivo della base pentastellata alla nuova governance collegiale a 5 del Movimento. La votazione sulla piattaforma Rousseau, conclusasi alle 12, vede la netta prevalenza dei favorevoli, con una percentuale attorno all’80%. “Sono state espresse mediamente 11.514 preferenze da parte degli aventi diritto al voto e per i 6 quesiti hanno partecipato alle votazioni da un minimo di 11.139 di iscritti a un massimo di 11.947 su una base di aventi diritto di 119.721”, informa il blog delle Stelle. Con il sì di Rousseau cambia lo Statuto del M5S.

“La modifica approvata dagli iscritti elimina dallo Statuto del MoVimento 5 Stelle la figura del Capo Politico che ha visto negli anni in questo ruolo Luigi Di Maio prima e Vito Crimi poi come reggente e istituisce un nuovo organo di guida chiamato Comitato direttivo, che dovrà essere composto da 5 personalità scelte dall’Assemblea degli iscritti per guidare il MoVimento per i prossimi 3 anni. Da oggi dunque termina la reggenza della figura del Capo Politico e si avvia il percorso per la creazione di un organo collegiale che avrà il compito, come stabilito dalle modifiche dello Statuto, di definire la linea politica del MoVimento 5 Stelle insieme all’Assemblea degli iscritti, oltre che amministrare le attività quotidiane del MoVimento 5 Stelle, come la certificazione delle liste, la definizione delle candidature del MoVimento in occasione delle consultazioni online su Rousseau prima di ogni tornata elettorale e decidere se modificare o meno l’attuale organizzazione territoriale del Team del Futuro”. E’ il commento dell’associazione Rousseau pubblicato sul blog delle Stelle, a stretto giro dalle votazioni.

“La composizione di questo organo – così come stabilito dallo Statuto e dal regolamento di candidatura – prevede che ciascun genere sarà rappresentato per almeno i due quinti e che il numero dei portavoce presenti sarà limitato. Ad esempio, tra i principali requisiti di candidatura è previsto che potranno essere presenti all’interno del Comitato direttivo, oltre che esclusivamente gli iscritti prima del 30/06/2020, un massimo di due componenti per i parlamentari nazionali, un massimo di due membri di governo tra esponenti parlamentari ed extra parlamentari ed anche due parlamentari europei e/o due consiglieri regionali e/o due consiglieri comunali sui cinque membri, questo nell’ottica nella maggiore collegialità tra tutti gli organi istituzionali del MoVimento 5 Stelle. Inoltre i parlamentari nazionali, europei e i consiglieri regionali per candidarsi dovranno aver ottemperato agli adempimenti relativi alle rendicontazioni e le restituzioni previsti dal Regolamento relativo al trattamento economico degli eletti del Movimento 5 Stelle, ovvero essere in regola con le rendicontazioni al mese indicato sul sito www.tirendiconto.it”.

“In questa fase di transizione delicata e importante – si legge ancora – lavoreremo, quindi, come Associazione Rousseau per consentire agli iscritti di poter eleggere il prima possibile questo organo collegiale e definire così una guida politica legittimata dal basso che possa assumere le decisioni politiche e associative necessarie nell’immediato e fondamentali per consentire al MoVimento di poter costruire la sua strada per il futuro”.

“Il Collegio dei Probiviri insieme al Comitato di garanzia avranno il ruolo di verificare in un Comitato congiunto e decidente che le proposte di candidatura al Comitato direttivo che perverranno siano conformi al regolamento pubblicato (consultabile qui) e redatto dal Comitato di Garanzia prima della modifica statutaria”.

“Siamo pronti come Associazione Rousseau a mettere a disposizione tutti gli strumenti che consentano agli iscritti di partecipare a questo fondamentale momento di scelta, atteso ormai da oltre un anno, ed abbiamo provveduto a un aggiornamento della funzione Open Candidature attraverso la quale sarà possibile come sempre accedere dopo la compilazione e la pubblicazione del proprio Profilo Attivista”.

“Invitiamo, quindi, tutti coloro che vorranno candidarsi a leggere il regolamento, a compilare il proprio profilo già da ora e a tutti coloro che, invece, vorranno partecipare alla votazione per l’elezione del Comitato direttivo a verificare il proprio status di iscritto certificato e avente diritto di voto”.

“Saremo a disposizione per far sì che questo periodo di transizione in vista dell’elezione del nuovo Comitato direttivo rappresenti per il MoVimento 5 Stelle un momento di massima democrazia interna e di condivisione valoriale attraverso la quale individuare una guida collegiale, duratura e scelta dagli iscritti che possa dare solidità e serenità al progetto condiviso. Inizia il conclave degli iscritti e Rousseau è pronto, come sempre, al loro fianco”.

Variante inglese Covid, Iss: “Aumento rischio ricoveri e morti”

(Adnkronos)

Con la variante inglese più infezioni e possibile aumento dei ricoveri e dei morti. È in sintesi quanto si legge sul sito dell’Istituto superiore di sanità dedicate proprio alle varianti del coronavirus Sars-CoV-2.

“Nuove evidenze, basate su analisi preliminari nel Regno Unito, portano a ipotizzare – si legge nella risposta a una delle Faq – un aumento della gravità di malattia, con maggiore rischio di ospedalizzazione e di decesso per i casi” di Covid-19 “con variante inglese. Inoltre la maggiore trasmissibilità della variante inglese si traduce in un maggior numero assoluto di infezioni, determinando così un aumento del numero di casi gravi”.

L’Iss, rispondendo alla domanda se “le varianti provocano forme cliniche più gravi o più letali”, precisa però che “tale aumento di gravità o di letalità non è stato ipotizzato, al momento, per le varianti brasiliana e sudafricana”. Come fonte del contenuto pubblicato online, l’Istituto cita il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).