Di Maio senior ‘conquista’ i social, ma l’esperto lo boccia  

Di Maio senior 'conquista' i social, ma l'esperto lo boccia

Fermo immagine dal video di Antonio Di Maio

Pubblicato il: 04/12/2018 18:32

Antonio Di Maio ‘star’ dei social network per un giorno. Sono numeri da big della politica o da ‘influencer’ consumato quelli raggiunti in 24 ore dal padre del vicepremier, che in un videomessaggio, postato ieri su Facebook, ha raccontato la sua verità dopo le inchieste sui casi di lavoro in nero nell’azienda di famiglia e sulle costruzioni abusive presenti nella proprietà di Mariglianella. Oltre 18mila ‘Mi Piace’, più di 6mila commenti, circa 18mila condivisioni, per un totale di oltre 600mila visualizzazioni. Cifre da capogiro, se si considera anche il fatto che la pagina Facebook del papà di Luigi Di Maio – che ha già sfondato il tetto dei 6mila followers – è online solo dal 3 dicembre.

Seduto nel suo ufficio, la voce rotta dall’emozione, Antonio Di Maio ha affidato le sue scuse a una lunga lettera, nella quale ha preso le difese del figlio Luigi, finito nell’occhio del ciclone mediatico. Il videomessaggio (dalla grafica alle modalità con cui è stato ‘segnalato’ ai giornalisti dai vertici della comunicazione grillina) si presenta come un tipico prodotto multimediale M5S. Tant’è vero che subito dopo la diffusione è stato rilanciato anche dal Blog delle Stelle, organo ufficiale del Movimento.

Ma per l’esperto Edoardo Novelli, sociologo e docente di Comunicazione politica presso l’Università Roma Tre, “quel video non sposterà voti“. “Il numero di condivisioni – ragiona Novelli con l’Adnkronos – va preso con le molle. E’ un video triste e anche un po’ inadeguato per mezzo, forma e contenuti. Non è una cosa che sta al passo con la comunicazione di oggi”. Nel video, osserva il docente, “si vede il papà di Di Maio chiaramente imbarazzato perché costretto a leggere una lettera. Una lettera ‘aperta’ ma indirizzata al figlio. E’ a Luigi che il padre si rivolge, chiedendogli scusa”.

Dalla clip, secondo Novelli, emerge “una visione claustrofobica, un universo totalmente familistico popolato dal babbo, dal figliolo: un microcosmo ossessionato e pervaso dalla dimensione familiare e basato sul ‘bene’ della famiglia come unica dimensione sociale. Manca una dimensione pubblica, la consapevolezza che esistono norme da rispettare”.

Per l’esperto di comunicazione i numeri raggiunti sui social dal videomessaggio non devono impressionare: “Contano i secondi di permanenza sul video: quante persone lo hanno davvero visto per intero?”. E’ ancora la vecchia televisione, aggiunge Novelli, il mezzo principale a cui i politici si affidano per veicolare messaggi importanti. E non a caso questa sera Luigi Di Maio sarà ancora ospite di Bruno Vespa, nel salotto di ‘Porta a Porta’, per raccontare la sua verità.