La storia di Kamal, ucciso accanto al figlio  

La storia di Kamal, ucciso accanto al figlio

(Afp)

Pubblicato il: 13/12/2018 17:32

Teneva uno dei figli per mano quando l’attentatore gli ha sparato alla testa. Così è morto Kamal, un profugo afghano di una quarantina d’anni fra le vittime dell’attentato di Strasburgo. “Un uomo gli ha battuto la mano da dietro sulla spalla, dicendogli: ‘Hey signore!’. Lui si è voltato e ha preso una pallottola in testa. E’ caduto a terra mentre teneva ancora per mano il figlio, è inumano”, ha raccontato il cugino Sebastien a Radio Monte Carlo.

Profugo afghano arrivato in Francia 15 anni fa, Kamal lavorava in un garage di Strasburgo. Martedì sera aveva chiesto di uscire in anticipo per portare la moglie e i tre figli a fare una passeggiata al mercato di Natale. Quando è stato ucciso stava insieme a loro.

E’ scappato da un paese in guerra per sfuggire alle pallottole, ma una pallottola lo ha raggiunto anche qui dove cercava pace e tranquillità“, si sfoga il cugino, che assieme a famigliari e amici ha vegliato in ospedale Kamal, ormai in stato di morte cerebrale. A far infuriare i suoi cari è anche l’idea che il terrorista possa inneggiare all’Islam. “Non so proprio cosa rivendichi, soprattutto che non dica di essere musulmano o che pratichi l’Islam, per noi non è questo”, sottolinea il cugino.