Pubblicato il: 14/12/2018 12:54
Un pipistrello molto pop, un gibbone ribattezzato ‘Star Wars’ e un rospo che prende il nome da un elfo. Sono alcune delle 157 specie scoperte nella regione del Grande Mekong (uno dei maggiori fiumi dell’Asia) solo nel 2017, praticamente tre nuove specie alla settimana.
Gli scienziati che si sono avventurati nelle giungle impenetrabili della regione, tra montagne fiumi e praterie, spesso in condizioni proibitive, hanno descritto le loro scoperte nel rapporto “New Species on the Block” che descrive tre mammiferi, 23 pesci, 14 anfibi, 26 rettili e 91 specie di vegetali trovati tra Cambogia, Laos, Myanmar, Thailandia e Vietnam. In Myanmar sono 39 le specie nuove per la scienza scoperte, e si pensa che l’apertura del Paese alla ricerca sul campo e alla conservazione produrrà molte più specie in futuro. Il Vietnam conta 58 nuove specie, la Thailandia 35, Laos 24 e Cambogia 8.
La brutta notizia, però, è che le novità zoologiche rischiano di finire presto tra le specie a rischio estinzione.
Secondo il rapporto “Forest Pulse” del Wwf, il bacino del Grande fiume Mekong ha perso un terzo della sua copertura forestale dagli anni ’70 a oggi e si prevede che ne perderà un altro terzo da qui al 2030 se non verrà fermata la deforestazione. Tutto ciò ha provocato la frammentazione dell’habitat, isolando le popolazioni e aumentando la vulnerabilità delle specie.
Ecco alcune delle nuove specie in questa regione. C’è un pipistrello, scoperto nell’habitat sub-himalayano della foresta di Hakakabo Razi in Myanmar, i cui peli sulla testa hanno ricordato agli scienziati che lo hanno scoperto Lance Bass della band NSYNC; un pesce gatto a forma di pancake, trovato nelle fredde acque del remoto Hponkan Razi Wildlife Sanctuary, in Myanmar; una specie di bambù delle montagne di Cardamom della Cambogia che cresce lungo i bordi delle strade, e perciò particolarmente vulnerabile.
E ancora: un piccolo rospo con le corna affilate che prende il nome da un elfo perché scoperto in Vietnam in una foresta nebbiosa, montuosa e ricca di muschio, habitat che gli è valso il soprannome di “Rospo dalla Terra di Mezzo”; una specie di erba di Thismia di recente scoperta, proveniente dal Laos, già in via di estinzione a causa del suo habitat che viene sfruttato per l’estrazione di calcare; un “geco-foglia” scoperto nel Khao Sam Roi Yot della Thailandia, o “Montagna delle Trecento Cime”, che ha due “strisce” che corrono lungo tutto il corpo, dal muso alla punta della coda. Poi ci sono il serpente di fango del fiume Salween del Myanmar, minacciato dallo sfruttamento del suo habitat e dall’espansione agricola, e il gibbone Skywalker Hoolock, elencato tra i primi 25 primati in via di estinzione del pianeta.
“Ci sono molte altre specie che aspettano di essere scoperte, ma tragicamente molte di più andranno perse prima che ciò accada – afferma Stuart Chapman, direttore regionale Asia-Pacifico del Wwf –Istituire e sostenere riserve naturali in queste aree, tra le più ricche al mondo di biodiversità, assieme a maggiori sforzi per contrastare il commercio illegale di fauna selvatica, contribuirà notevolmente alla conservazione della straordinaria biodiversità nella regione del Mekong”.
Secondo l’ultimo Living Planet Report del Wwf, circa il 60% delle popolazioni animali in tutto il mondo sono in declino negli ultimi 40 .