(Xinhua)
Pubblicato il: 15/12/2018 12:33
L’euro ha aiutato a recuperare la sovranità monetaria. Senza dimenticare che la lira venne “svalutata sette volte dal momento del varo del sistema monetario europeo”. Ma la crescita della produttività dell’Italia “è stata inferiore di quella dell’euro a 12, così come la crescita del Pil e con il tasso di occupazione che ristagnava”. Lo ha detto Mario Draghi nel corso del suo intervento alla Sant’Anna di Pisa, dove gli è stata conferita la laurea Honoris Causa in Economics. In questo scenario, ha aggiunto, “l’inflazione toccò cumulativamente il 223% mentre nell’area euro a 12 era al 126%”.
Inoltre, “la moneta unica ha permesso a diversi Paesi di recuperare sovranità monetaria rispetto allo SME: allora le decisioni di politica monetaria erano prese in Germania, oggi sono condivise da tutti i Paesi” ha sottolineato il presidente Bce.
E ancora: “La crescita degli Anni ’80 fu presa a prestito dal futuro, cioè sulle spalle delle future generazioni” attraverso l’esplosione del debito pubblico, ha detto Draghi, ricordando come per il nostro Paese la “bassa crescita è iniziata molto prima dell’euro, visto che tra il 1990 e il 1999 l’Italia aveva il più basso tasso di crescita cumulato” fra le economie che hanno aderito da subito alla moneta unica.
Il progetto di un’Europa unificata, “frutto delle circostanze eccezionali nel nuovo ordine” seguito alla seconda guerra mondiale “è oggi ancora più importante” visto che “i ricordi che ispirarono queste scelte appaiono lontani e irrilevanti, e la razionalità di queste scelte sembra pregiudicata dalla miseria creata dalla grande crisi finanziaria dell’ultimo decennio” ha sottolineato il presidente Bce. “Non importa che si stia uscendo” dalla crisi, ha aggiunto, visto che “nel resto del mondo il fascino di ricette e regimi illiberali si diffonde” e “a piccoli passi si rientra nella storia”.
“E’ per questo che solo continuando il progresso di questo progetto europeo, liberando sì le energie individuali ma anche privilegiando l’equità sociale, che lo salveremo: attraverso le nostre democrazie, ma nell’unità di intenti”.