La manovra torna in commissione  

La manovra torna in commissione

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Pubblicato il: 17/12/2018 14:03

I lavori della commissione Bilancio del Senato, impegnata nell’esame del ddl bilancio, riprenderanno alle 9:30 di martedì. L’obiettivo è approvare il provvedimento in tempo per la nuova data di approdo della manovra in aula, che la capigruppo prevista per martedì pomeriggio fisserà probabilmente per venerdì. I tempi per approvare il disegno di legge entro Natale diventano strettissimi, mentre la possibilità di dover tornare in Parlamento dopo santo Stefano si fa sempre più concreta.

Le sedute della commissione Bilancio che erano in programma oggi sono state sconvocate: sulla decisione peserebbero le modifiche da apportare alla legge per evitare la procedure europea sui conti da introdurre con un maxi-emendamento. Il portavoce capo della Commissione europea Margaritis Schinas ha detto che, sulla manovra 2019, tra la Commissione e il governo italiano “il dialogo continua” e “decideremo i prossimi passi sulla base del risultato di questo dialogo”, all’interno del quale “il commissario Pierre Moscovici e il vicepresidente Valdis Dombrovskis sono stati in contatto con il ministro Giovanni Tria”.

I servizi della Commissione hanno ricevuto un’e-mail informale in cui il governo italiano descrive le modifiche alla manovra che dovrebbero essere votate in Parlamento ed è attualmente in corso la valutazione preliminare delle misure proposte, che mira a stabilire se le misure previste colmano questo divario oppure no. La Commissione si aspetta uno sforzo strutturale positivo per il 2019, anche minimo: quello cui guarda l’esecutivo Ue è il deficit strutturale, cioè al netto degli effetti del ciclo economico, e non quello nominale, che verrà ridotto al 2,04%.

Domenica sera si è svolto un vertice sulla manovra per evitare la procedura di infrazione. Le coperture per arrivare al 2,04% del rapporto deficit/Pil offerto all’Europa ci sono, hanno assicurato fonti di Palazzo Chigi. Il sottosegretario leghista all’economia Massimo Garavaglia, in un’intervista al ‘Gr1 Rai’, rispondendo alla domanda sulla possibilità che la controproposta italiana eviti la procedura, ha detto: “Sì, siamo ottimisti“. Garavaglia, presente al vertice di governo terminato a tarda notte, ha poi assicurato: “Non posso che dire che il clima è stato disteso, perché è la verità: abbiamo affrontato temi politici e li abbiamo risolti”.

Quanto alle misure simbolo, reddito di cittadinanza e quota 100, decurtati di due miliardi ciascuno rispetto agli stanziamenti iniziali, Garavaglia ha spiegato che “questo sul 2019 non comporta problemi, ciò che è importante è che le misure si tengono nel triennio”. Il sottosegretario non ha negato le distanze tra Lega e Cinquestelle sulla politica economica, da ultimo l’ecotassa, ma ha ribadito: “Come vedete alla fine si trova sempre un accordo e questo è positivo”.