Immagine di repertorio (Fotogramma)
Pubblicato il: 18/12/2018 15:20
Prosegue per il secondo mese consecutivo la crescita dei tassi di interesse dei nuovi mutui, spinta dall’aumento dello spread. Secondo quanto rileva l’Abi nel suo bollettino mensile, a novembre il tasso medio è risultato pari a 1,91% contro l’1,88% di ottobre.
L’aumento, però, “non desta preoccupazione“, come spiega nell’illustrare i dati Gianfranco Torriero, vicedirettore generale dell’associazione bancaria. “Ci troviamo in una condizione in cui i tassi di interesse sono a dei livelli mai registrati prima, i più bassi da quando ci sono le rilevazioni e probabilmente anche da prima. Questo è uno dei risultati positivi che giungono dall’appartenenza dell’Italia all’euro”, aggiunge Torriero.
Tornando ai dati del bollettino, sul totale delle nuove erogazioni di mutui i tre quarti sono a tasso fisso: nell’ultimo mese la quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso è risultata pari al 74% (75,9% il mese precedente).
BANCHE– Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse), rileva l’Abi nel suo rapporto mensile, a ottobre si sono attestate a 38,3 miliardi di euro, valore inferiore rispetto ai 40,2 miliardi del mese precedente e in forte calo, -48,6 miliardi, rispetto al dato di dicembre 2016 (86,8 miliardi). L’associazione bancaria precisa che in 22 mesi le sofferenze si sono quindi ridotte di quasi il 56%. Rispetto al livello massimo raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 50 miliardi, pari a circa il 57%. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali, rileva infine l’associazione, si è attestato al 2,26% ad ottobre 2018 (era 4,89% a fine 2016). A novembre l’ammontare dei prestiti alla clientela, erogati dalle banche operanti in Italia, 1.727 miliardi di euro, aggiungono, è superiore, di circa 25 miliardi, all’ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.702 miliardi di euro.