“Proprio per parlare di occupazione, sviluppo, trasparenza e legalità – continua di Majo -, promuoverò appositamente per metà gennaio un incontro con le forze politiche che vorranno prendervi parte nel quale potranno essere ulteriormente chiarite le direttrici del lavoro che da mesi, con la struttura dell’Adsp, stiamo portando avanti”.
“Per quanto riguarda in particolare l’avvio della procedura di revoca del servizio di navettamento dei crocieristi, si tratta dell’ultima fase di una lunga istruttoria da parte dell’ente che fa seguito ad un procedimento attivato presso l’Autorità di Regolazione dei Trasporti nel 2017 che si è concluso con una delibera di tale Autorità con la quale l’AdSP è stata invitata a garantire, attraverso i principi di evidenza pubblica che disciplinano il ricorso al mercato, la trasparente commisurazione delle tariffe del servizio di navettamento”, spiega di Majo.
“La decisione finale – precisa ancora il Presidente – in merito alla parziale (in quanto riguarda uno solo dei diversi servizi affidati alla società Port Mobility) revoca della concessione sarà assunta solo successivamente alla valutazione delle controdeduzioni che la stessa Port Mobility formulerà in risposta alle eccezioni sollevate.” “A tal proposito ieri, da parte di Port Mobility, ci è pervenuta una richiesta di proroga, di dieci giorni, per presentare le controdeduzioni”, rivela di Majo. “Una proroga che sarà concessa a testimonianza che da parte dell’ente non vi è alcun atteggiamento pregiudizialmente contrario all’azienda”, assicura il presidente dell’AdSP.
“Sarà, comunque, cura di questa Amministrazione mettere in atto tutte le misure idonee affinché il target occupazionale del porto di Civitavecchia possa progressivamente crescere in vista ed in virtù degli sviluppi futuri nonché assicurare che il servizio di navettamento in favore dei crocieristi possa raggiungere un livello di efficienza e di qualità degno del primo porto crocieristico d’Italia e secondo d’Europa, il cui numero di passeggeri crocieristi è in continuo aumento ”.
“Auspichiamo, pertanto, – conclude il presidente dell’AdSP – che la proprietà di Port Mobility eviti di lanciare pubblicamente di nuovo allarmi, non fondati, sull’asserita perdita di decine di posti di lavoro in caso di eventuale revoca della concessione e si concentri, piuttosto, sulla procedura amministrativa in corso in cui potrà far valere tutte le sue giustificazioni e controdeduzioni”.