Governo, il pagellone di Osho  

Sei e mezzo per uno dei due ‘azionisti’ del governo, il vicepremier e leader M5S Luigi Di Maio: “Gioca in un ruolo non suo ed è chiamato più volte a coprire la fascia lasciata sguarnita da Salvini che troppo spesso si spinge in avanti senza rientrare. Non meriterebbe più di 6 se non fosse suo il merito di aver abolito la povertà”.

Più alto il voto che Osho assegna al ministro dell’Interno Matteo Salvini: un bel sette e mezzo per il segretario del Carroccio. “Parte dalla panchina ma appena entra si guadagna subito la fascia di capitano. I suoi atteggiamenti in campo – prosegue la pagella di Osho per l’Adnkronos – irritano gli avversari che provano a fermarlo facendo ricorso anche alla magistratura. Con un intervento a gamba tesa mette Ko Fornero che uscirà in lacrime. Ignora troppo spesso i compagni sbarcati eccedendo in individualismi. O lo odi o lo ami”.

Bocciato Danilo Toninelli: solo cinque e mezzo per il ministro delle Infrastrutture. “A Genova”, è il giudizio di Palmaroli, “gioca male, commette molti errori, ma alla fine è suo l’assist per il decreto che sblocca il ponte. Una eccessiva esultanza gli costa l’ammonizione. Bellissimo il tunnel a Brennero, ma è ancora lontano dalla forma”.

Il pagellone si conclude con il ministro dell’Economia Giovanni Tria, che guadagna un sette. Secondo Osho, il titolare del dicastero di Via XX Settembre “ha il gravoso compito di impostare la manovra della squadra, spesso non trovando punti di riferimento davanti. Sottotono nelle partite di campionato, in Europa mostra grande personalità. Se non siamo ancora fuori è soprattutto merito suo”.