“Reputo un grave errore che nelle tradizionali alleanze tra partiti cresca il numero di quelli che scimmiottano indisturbati i populisti. Chi rincorre i populisti viene visto solo di schiena. Non possiamo dar ragione ai populisti, dobbiamo affrontarli mettendo in chiaro che alzano solo la voce ma non hanno nessuna soluzione concreta da offrire ai problemi del nostro tempo”. Ad affermarlo è il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker in un’intervista al consorzio Lena, l’alleanza editoriale di cui ‘La Repubblica’ fa parte insieme a ‘Die Welt’, ‘Gazeta Wyborcza’, ‘La Tribune de Genève’, ‘Le Soir’, ‘El Pais’, ‘Le Figaro’ e ‘Tages Anzeiger’.
Per Juncker, ai populisti che vivono di critiche all’Europa si può ribattere “dicendo la verità”: “Abbiamo ottenuto dei successi e dobbiamo vantarli. L’ultima Commissione Ue ha intrapreso annualmente 100 nuove iniziative legislative, noi invece solo 20-25, perché è mio desiderio concentrare l’Europa all’essenziale. Abbiamo revocato più di 130 proposte e snellito 160 leggi. Solo in quest’anno sono stati conclusi tre accordi di libero scambio”.
L’economia europea, aggiunge, “cresce costantemente da due anni, dall’inizio del mio mandato sono stati creati 12 milioni di nuovi posti di lavoro e i deficit di bilancio si sono nettamente ridotti. Il cosiddetto Piano Juncker ha generato investimenti per 371 miliardi di euro. È stato uno sforzo comune di tutti gli europei di cui l’Europa – conclude – può andar fiera”.