Fondi Russia, Di Maio chiede risposte 

Fondi Russia, Di Maio chiede risposte

(Fotogramma)

Pubblicato il: 14/07/2019 14:12

Per spazzare via la “confusione” che c’è in giro, fare chiarezza, rispondere alle accuse, anche quelle considerate ingiuste, la sede opportuna è il Parlamento. Senza nominare il caso Savolini, né fare cenno alla posizione di Matteo Salvini, Luigi Di Maio interviene su Facebook per tirare le somme di quanto è avvenuto negli ultimi giorni. “Vi dico qual è l’Abc del fare politica per il MoVimento 5 Stelle: a) quando il Parlamento chiama – avverte il vicepremier e ministro – il politico risponde, perché il Parlamento è sovrano e lo dice la nostra Costituzione”.

“Peraltro – continua – quando si ha la certezza di essere strumentalizzati, l’aula diventa anche un’occasione per dire la propria, difendersi e rispondere per le rime alle accuse, se considerate ingiuste; b) se ci sono sospetti su finanziamenti ai partiti, si fa una commissione di inchiesta per tutti i partiti. Oggi c’è la legge SpazzaCorrotti, ma negli ultimi decenni no. Soprattutto è comico che sia il Pd a parlare di finanziamenti (dopo le coop rosse, dopo Mafia Capitale e dopo le indagini della magistratura che ancora coinvolgono i loro vertici).

“La commissione di inchiesta sui finanziamenti ai partiti serve, va fatta subito e deve riguardare tutti, anche il MoVimento. Nessuno escluso. I cittadini quando votano devono sapere se la forza politica a cui stanno dando il loro consenso fa i loro interessi o quelli di qualcun altro; c) riteniamo doveroso garantire la tracciabilità dei soldi che un partito incassa durante una campagna elettorale. Il MoVimento 5 Stelle, sempre con la SpazzaCorrotti, ha obbligato tutti a rendere pubbliche le donazioni che ricevono e su questo non ci si può tirare indietro”, conclude Di Maio.