Voto subito, cresce il partito del ‘no’  

Voto subito, cresce il partito del 'no'

(Fotogramma)

Pubblicato il: 11/08/2019 07:31

Un partito del ‘no’ per arginare la voglia di urne di Matteo Salvini. A rompere gli argini nella giornata di ieri è stato Beppe Grillo, sceso nuovamente in campo dopo aver scelto le retrovie Cinquestelle per un appello lanciato alle forza politiche sul Blog: “Altro che elezioni, salviamo il Paese”, la proposta del fondatore pentastellato che, promette, si “eleverà” per salvare l’Italia “dai nuovi barbari”. D’altra parte, ha spiegato, “non si può lasciare il Paese in mano a della gente del genere solo perché crede che senza di loro non sopravviveremmo. Un complesso di Edipo in avvitamento che è soltanto un’illusione”. Un appello accolto (e rilanciato) con entusiasmo dal capo politico Cinquestelle Luigi Di Maio, che ieri du Facebook commentava: “Beppe è con noi ed è sempre stato con noi! Il vero cambiamento è il taglio dei parlamentari. Le vere elezioni si fanno con 345 poltrone in meno. Serve cambiare. E subito!”.

Poi, dalle pagine del Corriere della Sera, ecco arrivare anche l’ appello del senatore dem, già acerrimo nemico del Movimento, Matteo Renzi. Dopo aver negato ‘accordicchi’ con il M5S durante la mattinata, l’ex presidente del Consiglio è deciso: “Andremo in Senato e ci confronteremo”, spiega, perché “qui è in gioco l’Italia, non le correnti dei partiti. Chiederò di parlare e dirò che votare subito è folle“. Un “appello a tutti”, quello di Renzi che – “dalla Lega ai 5 Stelle, da Forza Italia alla sinistra radicale, dalle Autonomie ai sovranisti fino ai gruppi parlamentari del Pd, della cui tenuta non dubito” – è impegnato a spiegare come sia necessario “un governo istituzionale che permetta agli italiani di votare il referendum sulla riduzione dei parlamentari, che eviti l’aumento dell’Iva, che gestisca le elezioni senza strumentalizzazioni”, sottolinea Renzi.

LA REAZIONE DI SALVINI – A replicare al padre nobile dei Cinquestelle e al senatore dem, è però il diretto interessato dalle pagine di Repubblica: “Tutti hanno sempre ripetuto che dopo questo governo c’erano solo le elezioni. Quindi spero che il presidente Mattarella senta la sensibilità del Paese. Un governo con Renzi e Di Maio non la ascolterebbe, questa sensibilità”, spiega infatti Matteo Salvini, che aggiunge come, in democrazia “tutto è legittimo. Tra l’altro un governo tra Pd e Cinquestelle non sarebbe certo una fregatura per la Lega, anzi. Noi però sette ministeri li abbiamo sacrificati perché ci siamo resi conto che al Paese serviva concludere con l’attuale governo”.

Per Salvini l’ipotesi di governo di scopo con Renzi e Di Maio testimonierebbe “il potere della poltrona. Solo e unicamente questo. Ditemi una cosa su cui sono d’accordo Renzi e Di Maio. Rispetto i ‘cacciatori’ di poltrone, per carità. E rispetto i disperati che non vogliono tornare a lavorare fuori dal Parlamento”.