Migranti: Sciurba (Mediterranea), ‘surreale sequestro nave, noi autorizzati a entrare’  

Sciurba (Mediterranea): Sequestro nave un dispetto per tenerci fermi

Alessandra Sciurba

Pubblicato il: 03/09/2019 08:50

“Questo sequestro amministrativo della nave è veramente surreale, noi siamo stati autorizzati a entrare in acque territoriali, è un dispetto fatto a noi per non tornare in mare a salvare vite umano. Ma tanto ci torneremo, perché la giustizia ci darà ragione. Qui siamo davanti a un conflitto istituzionale enorme”. A parlare con l’Adnkronos è Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea che commenta così il sequestro della nave Mare Jonio da parte della Guardia di Finanza. Ieri sera la nave è entrata in acque territoriali dopo avere fatto sbarcare i 31 migranti rimasti a bordo. “Ci è stato consegnato nella notte il provvedimento di sequestro amministrativo e una multa di 300.000 per avere violato il decreto sicurezza – spiega Sciurba che si trova ancora a Lampedusa – è un conflitto istituzionale, siamo entrati dopo l’autorizzazione della Guardia costiera, dopo avere avviato le pratiche di sbarco. L’approdo doveva essere stamattina ma per la concomitanza dell’arrivo dle traghetto ci hanno detto di potere attraccare solo alle 10”.

“Invece – aggiunge Sciurba – invece poco dopo, a mezzanotte, ci è stato consegnato il provvedimento e hanno preso l’armatore e il comandante e li hanno portato in caserma per la verbalizzazione. L’averci contestata di avere violato il decreto Salvini con una autorizzazione formale di un’autorità di questo Stato crea una situazione davvero surreale che sembra rinviare più a una sana ‘vendetta’ da parte di chi non sopporta che qualche vola la giustizia prevalga come è successo ieri”.

“Per noi – aggiunge Sciurba – la cosa importante è avere portato le persone a terra in sicurezza. E torneremo presto in mare, non ci fermerà nessuno. E’ una situazione davvero surreale. Ma la giustizia sarà ripristinata come è accaduto altre volte. Solo che questo dispetto rischia di tenere lontana dal mare per un po’ una nave e mentre ci sono bambini, come i 22 salvati da noi, che ci lasciano la pelle in mare”.