Mediaset, assemblea dice sì a maxi riassetto  

Mediaset, assemblea dice sì a maxi riassetto

(Fotogramma)

Pubblicato il: 04/09/2019 12:18

di Vittoria Vimercati

Passa in assemblea sia in Italia che in Spagna il maxi riassetto di Mediaset per creare la holding di diritto olandese Mfe. Senza grandi colpi di scena, a Cologno Monzese si esprimea favore il 78% del capitale presente, contro il 21%, in gran parte rappresentato dalla quota di Vivendi, per la prima volta ammessa a votare. Il cda di Mediaset, che non consente al 19,1% Simon Fiduciaria di partecipare al voto, spiana la strada a Fininvest, che conil 62,5% del capitale presente, ha gioco facile nel far passare la delibera, pesando per il 73% dei presenti, oltre i due terzi degli aventi diritto.

Il voto assembleare dà il via alla fusione tra Mediaset e Mediaset Espana che culminerà nel progetto di un gruppo radiotelevisivo paneuropeo, con l’obiettivo di crescere, assumere una posizione di leadership nei mercati di riferimento e fare nuove alleanze.Se Mediaset avesse permesso a Simon Fiduciaria di votare, la fusione transfrontaliera non sarebbe stata approvata: insieme a Vivendi, stando ai voti, avrebbe coagulato più di un terzo del capitalepresente e il progetto sarebbe stato bloccato. Anche per questo Vivendi, forte della sua ultima vittoria in Tribunale, attacca subito. “L’assemblea è illegale”, sostiene, annunciando ricorsi “in tutte le giurisdizioni e i paesi per contestare la proposta, sia in base alle leggi nazionali che europee”.

La riunione dei soci si risolve in botta e risposta continui tra i due gruppi. “L’assemblea è perfettamente legale e allineata alle disposizioni del Tribunale”, ribatte ilpresidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, che rivela le mire di Vivendi. Ilprogetto industriale di Mfe “è proprio quello che il concorrente ha sempre dichiarato di voler realizzare per sé e da sé”.Per questo, spiega, “si oppone con tanta veemenza, ma è bene sottolineare che nel farlo si trova in una tipica situazione di conflitto di interessi, cioè quella del socio che giudica una proposta non in base all’interesse sociale ma al proprio diverso interesse personale”.

Da parte sua, Vivendi ritiene che “contrariamente a quanto è stato affermato, non esiste alcuna pronunciamento giudiziario che non consenta a Simon Fiduciaria di votare”. Caroline Le Masne, responsabile Affari Legali di Vivendi, smonta il progetto, intervenendo in assise: la fusione “avrà come effetto quello di annichilire le partecipazioni di minoranza” e il suo fine “è essenzialmente quello di consentire a Fininvest di determinare i consiglieri per l’Europa intera e controllare tutte le delibere”.

Alla fine dei lavori, l’ad Pier Silvio Berlusconi è soddisfatto. E dell’unico rischio all’orizzonte, il recesso, dice: “Siamo convinti che Vivendi non abbia intenzione di recedere”. Poi, “ci sarebbero che ci siano altri investitori pronti a entrare in campo”. Una piccola prova di questo arriva dall’assemblea spagnola. Vivendi ha acquistato l’1% di Mediaset Spagna: difficilmente l’avrebbe fatto se avesse in mente di mollare il colpo.