Di Maio: “Chiederò 100mila euro a chi lascia M5S”  

Di Maio: Chiederò 100mila euro a chi lascia M5S

(Afp)

Pubblicato il: 26/09/2019 15:49

dall’inviato Giuseppe Greco

Per i parlamentari che lasciano il gruppo M5S “avvierò tutte le procedure previste e chiederò il risarcimento di 100mila euro “. Lo ha detto Luigi Di Maio a margine dell’assemblea Onu. Le regole M5S prevedono infatti la multa salatissima per i cambi di casacca. “Ne parlerò con il Pd, dobbiamo mettere fine a questo mercato delle vacche, sia i parlamentari che cambiano gruppo che i gruppi che li fanno entrare – ha sottolineato – E’ arrivato il momento di introdurre il vincolo di mandato: se cambi gruppo vai a casa”.

Eppure, dopo l’addio di Gelsomina Vono al Senato, passata ad Italia Viva di Matteo Renzi, crescono tra i 5 Stelle voci di nuove uscite. Una imminente a Palazzo Madama, le altre – numericamente più significative – alla Camera, apprende l’Adnkronos. Al Senato possibili addii non dovrebbero minare la tenuta della maggioranza – eventuali passaggi dovrebbero rinforzare le file di Pd e Italia Viva – mentre alla Camera i cambi di casacca potrebbero interessare anche l’opposizione: è qui, infatti, che sarebbero in corso contatti tra delusi grillini e Lega. Per il ministro per Rapporti col Parlamento, Federico D’Incà, i cambi di casacca non minano comunque la tenuta del governo. “No, assolutamente. Ma è un tema di cultura politica, di coerenza. Mi auguro si possa normare con i regolamenti di Camera e Senato” ha detto arrivando a Palazzo Chigi per il Cdm.

A margine dell’Assemblea Onu Di Maio ha parlato anche di migranti e manovra. “Sulla Libia possiamo fare un buon lavoro insieme alle organizzazioni che si occupano di diritti umani per il trattamento dei migranti in Libia, ma i centri di detenzione devono diventare centri di accoglienza gestiti dalle organizzazioni umanitarie” ha detto il ministro degli Esteri. Quanto alla manovra “non c’è tensione, il ministro dell’Economia sta facendo un ottimo lavoro di coordinamento”. “Nei prossimi giorni gli italiani conosceranno le nuove misure anti evasione – ha spiegato – faremo una lotta all’evasione senza quartiere introducendo anche il carcere per gli evasori. Ci saranno misure innovative per recuperare decine e decine di miliardi di euro dai grandi evasori”.

Poi l’eutanasia. Di Maio ha parlato di “sentenza storica” in merito a quella della Consulta sul caso di Dj Fabo. E a proposito di una legge sul fine vita, il ministro degli Esteri ha osservato: “Il Parlamento è sovrano, nei prossimi giorni mi auguro ci sia un confronto in Commissione. Questo non è tema da maggioranza e opposizione, io mi auguro che tutti possano dialogare per vedere se è possibile un confronto su un testo”. Di Maio ha sottolineato ancora: “Lasciamo lavorare il Parlamento, il governo non deve intervenire. Le forze politiche si confrontino e vedano se c’è una maggioranza”.

VINCOLO DI MANDATO – Le dichiarazioni del capo politico M5S sul vincolo di mandato fanno discutere. “Mi auguro che Di Maio avesse voglia di scherzare, quando ha detto che parlerà con il Pd per introdurre il vincolo di mandato. L’assenza di esso, sancita dalla Costituzione, ha ancora un valore importantissimo – ha commentato il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci – Almeno fino a quando esisteranno partiti aziendali, l’articolo 67 garantisce una libertà di azione necessaria per poter svolgere le proprie funzioni senza pressioni e ricatti esterni”.

“A Di Maio non riesce ad andare giù che i parlamentari secondo la nostra Costituzione ‘rappresentino la Nazione’ e rispondano agli elettori prima che al ‘Capo Politico’ – ha scritto su Twitter Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa – Il Pd non si lasci incantare dalle sirene dal populismo antiparlamentare, come già ha fatto accettando l’immediata calendarizzazione del voto finale sul taglio del numero dei parlamentari”. “Di Maio dice di voler introdurre il vincolo di mandato. Bene, intanto desse l’esempio applicandolo” ha twittato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.

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