L’idea è nata dalla casa editrice Aboca, che gli ha proposto di scrivere un romanzo che avesse un albero al centro della storia. E così Alberto Garlini, scrittore, ha colto la palla al balzo scegliendo la parabola del fico di Betania per creare una storia che, partendo da un fatto negativo, sviluppa invece risvolti positivi e catartici. Nel libro (‘Il fico di Betania’, ed. Aboca, euro 14,00) l’episodio della maledizione della pianta da parte del Cristo, umanamente adiratosi perché non dava frutti, è causa scatenante per il protagonista di una serie di eventi interiori che gli faranno riscoprire ‘il divino in se’, generati dalla parte umana che è nel Cristo. Come a dire che l’uomo e il Divino non vivono in sfere differenziate, ma sono accomunati dallo stesso destino.