Galleria Contini allagata
Pubblicato il: 16/11/2019 15:54
“Purtroppo quando l’acqua arriva a quei livelli, non c’è modo di salvarsi: nelle mie gallerie ho subito diversi danni. Credo, ad ogni modo, che Venezia sia sì una città fragile ma straordinaria specie per la sua capacità di reagire. Lo sta dimostrando in queste ore. Stiamo tutti lavorando affinché tutto riparta al più presto. Questa città è uno spettacolo d’arte mondiale e abbiamo il compito, tutti, di renderla ancora più bella di prima”. Lo dice all’Adnkronos Stefano Contini, uno dei maggiori galleristi italiani, titolare di quattro spazi espositivi tra Venezia e Cortina d’Ampezzo. Nelle sue tre gallerie veneziane del centro, l’acqua ha fatto notevoli danni bagnando tele, facendo cadere sculture, andate in pezzi o scheggiate, rovinando gli stessi spazi espositivi. Ma Contini guarda avanti: “i veneziani sono persone fattive, abituate a vivere vicino all’acqua e a difendersi. Penso che certi fatti possano, in fin dei conti, risvegliare le coscienze e spingere a un’attenzione che fino a ieri non c’era”.
“Venezia – aggiunge ancora il gallerista – è riconosciuta come patrimonio assoluto dell’umanità. Da ottimista quale sono, voglio credere che una tale calamità possa sollecitare ulteriormente la buona volontà di chi è chiamato a discutere la questione per trovare soluzioni durature; di riprendere con buona lena tutto quello che fino ad oggi è stato affrontato solo con sufficienza”.
“Il Mose? Male sicuramente non farà, mi auguro che quando entrerà in funzione sia una soluzione al problema dell’acqua alta o almeno un rimedio parziale affinché la città sia finalmente protetta da eventi eccezionali”, sottolinea Contini, il cui auspicio ora è che almeno gli aiuti “possano far ripartire tutte le attività. Tutti vogliamo che Venezia stia bene”.