Pubblicato il: 19/11/2019 13:59
di Elvira Terranova –
E’ composto da tre giudici donne il nuovo Tribunale dei Ministri di Palermo che dovrà occuparsi dell’indagine a carico dell’ex ministro Matteo Salvini, indagato per sequestro di persone e omissione di atti d’ufficio per il caso della nave Open Arms. Una terna tutta al femminile, composta da Caterina Greco, Lucia Fontana e Maria Cirrincione. La Presidente sarà Caterina Greco, la più anziana, così come prevede la legge. Una composizione diversa, dunque, rispetto al Tribunale dei ministri che si occupò di Salvini, composto da Fabio Pilato – presidente- Giuseppe Sidoti e Filippo Serio.
Salvini è stato indagato dalla Procura di Agrigento. Ma il fascicolo è già stato trasferito alla Dda di Palermo competente per valutare le ipotesi di reato che dovranno adesso essere sottoposte al tribunale dei ministri. Il fascicolo è arrivato ieri sul tavolo del procuratore capo Franco Lo Voi che entro dieci giorni dovrà decidere se confermare le ipotesi di reato, riformularle o chiedere l’archiviazione. Un altro caso Diciotti, insomma, quando il Tribunale dei ministri composto da Pilato con i giudici Filippo Serio e Giuseppe Sidoti, decise di mandre tutto ai colleghi di Catania perché Palermo non aveva la competenza territoriale per occuparsi dell’indagine a carico del ministro dell’Interno.
Gli atti passarono così al Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, che successivamente li aveva inviati al Tribunale dei Ministri di Catania. L’allora Presidente del Tribunale dei ministri Fabio Pilato aveva fatto sapere di avere “portato a compimento le proprie attività” e “di avere rimesso gli atti al Procuratore della Repubblica di Palermo” Francesco Lo Voi “per l’ulteriore corso a seguito di declaratoria di incompetenza territoriale”, come disse allora il Presidente del Tribunale Salvatore Di Vitale.
Il Tribunale dei ministri ha adesso 90 giorni di tempo, compiute le indagini preliminari e sentito il pubblico ministero, per decidere se archiviare o trasmette gli atti alla Procura perché quest’ultima chieda l’autorizzazione a procedere al Senato visto che Salvini è un senatore.