Israele, Netanyahu incriminato per corruzione 

Israele, Netanyahu incriminato per corruzione

(Foto Afp)

Pubblicato il: 21/11/2019 18:18

Il procuratore generale israeliano, Avichai Mandelblit, ha annunciato l’incriminazione del primo ministro Benjamin Netanyahu per corruzione. Il procuratore ha deciso di procedere per tutti i tre casi che vengono contestati al leader del Likud, per accuse che comprendono tangenti, frodi ed abuso di fiducia.

L’incriminazione è un duro colpo alle speranze di rimanere in carica di Netanyahu che ha sempre definito le accuse come parte di una caccia alle streghe contro di lui, attaccando media, polizia, procuratori e sistema giudiziario.

La decisione di Mandelblit arriva dopo due settimane di audizioni dei legali dei primo ministro per discutere le accuse di corruzione per tre distinte vicende. Nel cosiddetto caso 1000, Netanyahu è accusato di avere ricevuto regali sotto forma di casse di sigari e champagne da amici miliardari in cambio di favori politici. Nel caso 4000, l’accusa è di aver varato regolamenti favorevoli alla compagnia di telecomunicazioni Bezeq, in cambio di una copertura a lui favorevole da parte del sito Walla, il cui editore Shaul Elovitch è anche maggiore azionista della Bezeq. Infine, nel caso 2000, Netanyahu avrebbe chiesto una copertura giornalistica a lui favorevole sul quotidiano Yedioth Ahronot, in cambio di misure economicamente dannose per un giornale rivale.

La legge israeliana non richiede che il premier incriminato si dimetta fino all’eventuale condanna. Il fatto è che la decisione del procuratore arriva dopo che sia Netanyahu che il suo rivale Benny Gantz hanno fallito nel tentativo di formare una coalizione di governo dopo le elezioni di settembre.

E dopo la rinuncia di ieri del leader del partito Blu e Bianco, il ora tempo fino all’11 dicembre per qualunque dei 120 parlamentari della Knesset per ottenere l’appoggio di almeno 61 colleghi ad una nomina all’incarico di premier. Ora Netanyahu ha ora 30 giorni per chiedere l’immunità alla Knesset. In passato i suoi alleati hanno assicurato che si sarebbero battuti per questa, ma in questa situazione di grande incertezza politica non è chiaro se questo sarà possibile.