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Pubblicato il: 21/11/2019 11:25
In Italia “il surplus primario scenderà dall’1,3% del PIL nel 2018 e nel 2019 all’1,0% del PIL nel 2020 e nel 2021” e “nel complesso, le misure fiscali e la crescita più lenta faranno aumentare il rapporto debito pubblico nel 2019 al 136% del Pil prima che questo inizi a diminuire dal 2021”. Lo scrive l’Ocse nell’Economic Outlook spiegando che “mettere il debito pubblico su un lento percorso discendente, sostenendo allo stesso tempo la crescita, soprattutto nelle aree in ritardo, richiederà l’attuazione di un piano di bilancio credibile a medio termine accanto a ambiziose riforme strutturali”. Fra queste – con un chiaro riferimento a Quota 100 – c’è l’invito ad “applicare revisioni della spesa per razionalizzarla, invertire i cambiamenti nelle regole di prepensionamento introdotti nel 2019 e preservare il legame tra età pensionabile e aspettativa di vita”: interventi che “libererebbero risorse per programmi più efficaci e investimenti pubblici e migliorare l’equità intergenerazionale”. L’Ocse invita poi a “ridurre in particolare i sussidi dannosi per l’ambiente e combattere l’evasione fiscale”, così da migliorare l’equità del sistema.
Secondo la stima dell’Ocse, l’economia italiana dovrebbe chiudere il 2019 con una crescita allo 0,2% mentre per il 2020 è prevista una ripesa a +0,4% e a +0,5% nel 2021. L’organizzazione segnala come “la debole domanda esterna e le persistenti incertezze relative alle politiche commerciali globali limiteranno la crescita delle esportazioni, pesando su investimenti, occupazione e reddito”. Invece per i consumi delle famiglie è prevista una “crescita moderata, sostenuta da una stabilizzazione della fiducia dei consumatori e da tagli al cuneo fiscale per molti lavoratori dipendenti”. A sostenere gli investimenti, stima l’Ocse, la “riduzione dell’incertezza della politica interna, condizioni di finanziamento più facili e incentivi fiscali”.
Per l’Ocse, le politiche di bilancio potranno sostenere l’economia italiana “di fronte a una crescita esterna più debole”. Nell’Economic Outlook si accenna quindi alle “nuove misure di politica economica per il 2020 e il 2021” che il governo italiano sta elaborando e che prevedono “minori contributi sociali, il rinnovo degli incentivi fiscali legati al ‘Industria 4.0’ per incoraggiare gli investimenti privati e maggiori investimenti pubblici soprattutto nelle regioni in ritardo di sviluppo”. Il governo – ricorda l’Ocse – “prevede di finanziare queste misure attraverso maggiori entrate, tra cui nuove tasse ambientali e sullo zucchero” ma anche con interventi sull’IVA, sul costo degli interessi e con riduzioni della spesa.